tag:blogger.com,1999:blog-90191626525011965322024-03-20T18:44:04.354+01:00Veneris blogPensieri lucidi e meno lucidi di un giovane "ricercatore" dei nostri tempi.
Venerishttp://www.blogger.com/profile/11414189944389387890noreply@blogger.comBlogger198125tag:blogger.com,1999:blog-9019162652501196532.post-74772182100330307822020-04-20T11:17:00.001+02:002020-04-20T11:17:40.873+02:00Lockdown<div>Anno 2006</div><div>Tra di noi:</div>"Guarda che Se vogliono da un momento all'altro con una scusa qualsiasi possono arrivare toglierci qualsiasi diritto e ogni libertà" <div>"Hai presente le torri gemelle ?? Quelle che non esistono più..."</div><div>Creazione del problema.</div><div>Soluzione del problema.</div>Venerishttp://www.blogger.com/profile/11414189944389387890noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9019162652501196532.post-27938508104873116112016-03-15T21:55:00.001+01:002016-03-15T21:55:35.543+01:00Attori e spettatoriCi ostiniamo a dire Io, Io, Io a credere di avere una identità precisa.<br />
Nonostante in noi non è rimasto un solo atomo di quando siamo venuti al mondo. Miliardi di cellule nel nostro organismo ogni giorno muoiono ed altrettante ne rinascono dalle loro ceneri. Proprio come accade ad una fenice.<br />
Il bambino che eravamo all'inizio dei nostri anni non esiste più, cosi come lo spensierato ragazzo adolescente, ed il novello sposo. Ci identifichiamo nel lavoro che facciamo, nel ruolo che ricopriamo, nel nostro carattere, nel modo in cui gli altri ci vedono. Ma la domanda è "siamo veramente noi oppure è soltanto la nostra personalità ?" e soprattutto "Chi siamo realmente?"<br />
Ci sono attimi, frangenti infinitamente piccoli che tutto mi appare chiaro. Ed ecco che concetti come Anima, corpo e spirito perdono la loro evanescenza, la loro fumosità per diventare concetti realmente tangibili.<b><i> A volte ho la sensazione che noi siamo realmente composti da corpo (materia), anima (una qualche forma di energia) e spirito (la nostra vera essenza). Solo che spesso facciamo l'errore di confondere l'abitatore (lo spirito) con l'abitacolo (anima e corpo).</i></b><br />
Poi l'attimo svanisce e questi concetti riacquistano la loro fumosità.<br />
Una cosa rimane però: In tutte le vicende della mia vita ho la sensazione che in me convivano almeno due anime, una che agisce e l'altra che osserva.<br />
In pratica in ogni frangente, in ogni situazione della mia vita c'è sempre chi agisce e chi osserva.<br />
Quando scherzo o rido con un amico. Quando mi sono disperato per qualche brutto momento. Quando corro per fare jogging. Quando faccio l'amore.<br />
Mi chiedo io quale sia realmente dei due, se l'attore o lo spettatore, ma forse sono entrambe le cose o forse sono veramente io quando sia pure per brevi attimi quei due riescono a fondersi in una cosa sola.<br />
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<br />Venerishttp://www.blogger.com/profile/11414189944389387890noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9019162652501196532.post-77894095863098584132014-10-10T20:09:00.000+02:002014-11-24T09:37:42.682+01:00Diario personale 2004<style type="text/css">p { margin-bottom: 0.25cm; direction: ltr; color: rgb(0, 0, 0); line-height: 120%; widows: 2; orphans: 2; }p.western { font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; }p.cjk { font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; }p.ctl { font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; }</style><i><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Pubblico questo testo estrapolato da un mio diario di qualche anno fa a testimonianza del fatto che il nostro io cambia, ma lo spirito è uno e resta sempre lo stesso.</span></i><br />
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Prima ancora di sapere del mio divenire padre mi sono chiesto spesso se io sia all’altezza di educare un figlio, o forse più precisamente quello che mi sono chiesto è quale sia il modo migliore di farlo.</span></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Mi guardo in giro e vedo un mondo che assomiglia sempre di più a quello che non volevo che diventasse.</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Ma forse il mondo non è mai cambiato. Si credo proprio che sia rimasto sempre lo stesso negli anni. Un mondo, senza cadere nella retorica e nella banalità, dove nell’eterno scontro fra due poli opposti, il bene ed il male, si fa strada la vita che è un eterno divenire. </span></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">E se di questo mondo ne sono ancora schiavo lasciandomi sedurre dalle sue infinite promesse e tentazioni, dove spesso mi ritrovo gregge fra i tanti a seguire un effimera concezione per poi abbandonarla per seguirne un’altra ancora più caduca alla ricerca di una stabile verità,<span style="color: red;"> </span>come potrò io impormi come modello da seguire e come fonte di conoscenza per mio figlio?</span></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Nessuno è in grado di insegnare nessuna verità, perché ognuno ne trova una e la fa sua, ma non la può imporre agli altri. Quello che invece è giusto fare e che poi è un dono prezioso è mettere a disposizione tutta la propria esperienza al suo servizio da cui ne trarrà spunto per incamminarsi per la propria via.</span></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Quindi nessun modello precostituito da fargli osservare, poche regole certe e molta attenzione alle sue esigenze ed alle sue concezioni.</span></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Non cercherò di comportarmi con lui nel modo in cui avrei voluto che si comportasse mio padre nei miei confronti. Offrirò a mio figlio quello che sono, cercandomi di migliorare continuamente nel divenire della vita. Oltre all’amore se chiederà anche il mio aiuto sarò ben lieto di darglielo e li non potrò fare a meno di esternare i miei pensieri e le mie convinzioni, ma lui sarà libero di scegliere. La sua <b>vita</b> sarà la <u>sua </u>ed è giusto che la viva secondo le proprie aspirazioni.</span></div>
Venerishttp://www.blogger.com/profile/11414189944389387890noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9019162652501196532.post-36072478484799243312014-08-05T09:31:00.003+02:002014-08-08T09:33:03.616+02:00Il 10%<p>             Non riesco ad essere me stesso. O forse sto iniziando ad esserlo sul serio, chi lo sa?  questo è un gran problema. Oddio forse per il momento sono ancora come il mondo mi impone di essere. Non riesco a sfuggirgli. Si lo so che nessuno ci riesce e che nel corso della storia in pochi ci sono riusciti. Solo che fin quando non te ne rendi conto la cosa non ti crea grandi problemi, il brutto comincia quando ne diventi consapevole e non hai ne i mezzi ne la forza per reagire in misura adeguata.<br>
A volte penso che l'immagine che gli altri hanno di me corrisponda soltanto al <b>10%</b> di quello che in realtà sono veramente. Con questo non intendo dire che il 90% di quello che non vedono è la parte migliore tenuta ben nascosta. So benissimo che non sono <b>ne migliore, ne peggiore</b> di chiunque altro sulla faccia della terra, ma soltanto il prodotto del mio vissuto fin qua.<br>
Il fatto è che ho allentato la morsa nel cercare la continua approvazione e considerazione degli altri. Non è più cosi importante e non mi va più di sgomitare per esternare le mie idee.<br>
Spesso sono restio a dire la mia in una discussione che il più delle volte è una farsa pazzesca, dove ognuno è ben determinato a recitare il proprio ruolo ed anche perchè spesso il mio punto di vista sarebbe cosi lontano dai canoni abituali che striderebbe con le altre tesi sostenute ed allora preferisco mostrarmi in linea con gli altri pur di evitare un inutile ed improduttiva discussione.<br>
Ma soprattutto percepisco che nessuno ha voglia di ascoltare veramente, <b>tutti hanno un gran bisogno di parlare</b>, ma proprio tutti. Tutti avvertono questa smodata necessità di raccontarti tutto ma proprio tutto di loro. Sarà per questo forse che gli psicanalisti vanno tanto per la maggiore.<br>
Oddio raccontare proprio <i>tutto tutto</i> mo....diciamo che qualcosina a volte viene tralasciata.<br>
Tutti però, nessuno escluso si sentono dalla parte dei buoni, ma non fessi, perseguitati dalla sfortuna ma non sfigati, stressati fino al midollo ma non rimbambiti, religiosi ma non bigotti e via dicendo.<br>
Faccio dunque una gran fatica a stare dietro a molta gente e mi irrito parecchio quando mi rendo conto che molti degli atteggiamenti che non mi piacciono sono gli stessi che assumo io in altre occasioni. Ebbene si, anche io mi sorprendo spesso in competizione, in cerca di approvazione e considerazione.<br>
Ma soprattutto per completezza di informazione bisogna ammettere che una delle ragioni per cui non si è capaci di essere se stessi, l'ostacolo forse maggiore è la paura.<br>
La paura di esporsi per il timore delle conseguenze, di mostrarsi per ciò che si è e rendersi così in qualche modo più vulnerabile. Tutto ciò naturalmente accade quando si vive proiettati nel futuro e col ricordo del passato.<br></p>
Venerishttp://www.blogger.com/profile/11414189944389387890noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9019162652501196532.post-29233189446603560092014-06-18T16:43:00.001+02:002014-06-26T12:43:20.057+02:00Gli orsi cattiviL'altro giorno guardavo in tv (non chiedetemi il perchè) uno di questi tanti nuovi programmi dedicati alla cucina. E c'era sto tizio, un certo Oliver che era andato a vivere per un po' tra gli ultimi cow-boy rimasti per scoprire in che modo vivessero veramente e soprattutto cosa mangiassero.<br />
Ad un certo punto Oliver chiede ad un cow-boy se col suo fucile abbia mai dovuto sparare ad un orso e questi risponde di si ma ad un'orso <b>cattivo </b>e che lo aveva fatto per difendersi perchè stava per attaccarlo<b>.</b><br />
Perchè sappiamo tutti che gli orsi si dividono in quelli cattivi e quelli buoni. Quelli cattivi hanno la brutta abitudine di intrufolarsi nell'habitat dell'uomo, distruggendoglielo totalmente e spesso ammazzano gli uomini per puro divertimento, dopo di che espongono la loro testa sul muro come trofeo.<br />
Quelli buoni invece li conosciamo tutti: L'orso Yoghi, Winnie the Pooh etc.. ma non preoccupatevi per loro il cow-boy ha sparato ad uno dei cattivi.<br />
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<br />Venerishttp://www.blogger.com/profile/11414189944389387890noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9019162652501196532.post-29259733782312298772014-03-19T15:09:00.002+01:002014-03-19T15:17:44.037+01:00Prossimo Obiettivo: La famigliaL'unica opposizione che gruppi di potere possono trovare radicata nelle masse è la <b>famiglia</b> come elemento conservatore che al suo interno si respirano ancora dei valori tradizionali, dove il culto del denaro è ancora contenuto nei limiti del sentimento familiare nonostante sollecitazioni massmediatiche ed istituzionali ad inseguire un modello per cui le persone vincenti debbano essere ciniche, spietate per ottenere denaro, carriera e fortuna. In modo tale poi che chi ha soldi e potere non abbia nessun contrasto nella società perchè gli viene subito riconosciuta l'autorità per fare qualsiasi cosa.<br />
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Quindi le azioni che compiono sono essenzialmente due: <i>Disgregazioni di quelle esistenti</i> e <i>Prevenzione formazione di nuove famiglie.</i><br />
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<b>Disgregazioni di quelle esistenti:</b><br />
Creare ad arte crisi economiche che inducano entrambi i genitori a lavorare per molte ore al giorno ed a dedicare piccolissimi ritagli di tempo ad essa. E quindi da tempo il costo della vita si è innalzato notevolmente con lo scopo di far sparire la classe media e far rimanere un esercito di persone che si preoccupino dalla mattina alla sera di come andare avanti. L'emigrazione dei figli o dei genitori è un classico esempio di disgregazione della famiglia.<br />
Tutto ciò ci appare come non voluto ma come una stretta necessità imposta dalla crisi finanziaria.<br />
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<b>Prevenzione formazione di nuove famiglie:</b><br />
Fare in modo che non nascano nuove famiglie, creando preoccupazione per il futuro, instabilità economica, inducendo gli individui ad uno stile di vita puramente egoistico e proiettare la famiglia come un modello superato e limitante. Un ostacolo per i proprio obiettivi.<br />
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<br />Venerishttp://www.blogger.com/profile/11414189944389387890noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9019162652501196532.post-66136810330273336582014-03-02T11:09:00.000+01:002014-03-02T11:09:16.962+01:00Vampiri energeticiCi sono delle persone che quando ci sei a contatto ti danno energia, ti arricchiscono interiormente. Altre, invece, te la prendono, te la succhiano proprio come fanno i vampiri. Dopo esserci stati a contatto ti senti stanco, svuotato, insoddisfatto.<br />
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Chi ti prende energia, che meccanismi usa? Mi viene in mente il caso di un mio amico che quando è solo è brillante, ironico e racconta delle bellissime storie fantastiche. Ma quando c'è sua moglie, sta zitto. Si inibisce perché sa che lei disapprova le sue esibizioni pubbliche. C'è anche chi ti logora facendoci sentire in colpa. Perché si lamenta, fa capire che la causa del suo stare male sei tu, e allora tu rimugini su cosa diavolo hai fatto, ti scusi, e smetti di parlare.<br />
Questi due meccanismi li vedete all'opera nelle coppie che non vanno d'accordo. Ve ne sono altri invece tipici dei dibattiti pubblici. Ci sono delle persone che trasformano ogni incontro in un duello. Non appena aprite bocca dicono che sbagliate, vi sfidano, vi provocano. Se gli date retta, finite per discutere ore ed ore su cose che non vi interessano. C'è invece chi vi fa apparire ignorante, appena aprite bocca lui vi sommerge con dati, statistiche, di ricerche che nessuno può controllare. Ci sono poi quelli che, quando gli fate una obiezione, vi rispondono sempre citando esempi e casi che non c'entrano niente, ma producono un'emozione negativa. Altri intervengono mentre state parlando, vi interrompono continuamente. Questi ultimi meccanismi li usano spesso i politici per logorarsi e così spesso logorano anche noi. <br />
Un'ultima categoria di persone che vi sottraggono energia è rappresentata da quelli che, quando vi incontrano, vi danno subito una cattiva notizia, oppure vi riferiscono qualcosa di spiacevole che gli altri hanno detto di voi. Che cosa hanno in comune tutti questi tipi umani? L'ostilità. C'è ostilità fra i coniugi di cui uno inibisce l'altro e c'è ostilità fra i politici che discutono in tv. Ma c'è ostilità anche in chi vi dà sempre una cattiva notizia. Perciò, quando vi accorgete che con certe persone vi stancate, vi sentite logorati, diffidate di loro. Vuol dire che vi sono ostili.<br />
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F.A.<br />
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Venerishttp://www.blogger.com/profile/11414189944389387890noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-9019162652501196532.post-2106726519486258392014-02-28T15:11:00.002+01:002014-02-28T15:11:22.765+01:00Have you seen my shoes <br />
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Se c'è un motivo per cui temo la vecchiaia è perché ho visto e soprattutto "ascoltato" gli effetti nefasti che essa ha prodotto sulla carriera artistica e produttiva di Pino Daniele.<br />
Secondo me se "Pinuccio" avesse smesso di incidere album nel 1993 sarebbe stato un bene per tutti noi. Oddio forse per il suo portafogli no, ma perché cercare di riempirlo il più possibile dandosi totalmente al commerciale e perdendo cosi la faccia??<br />
Il primo Pino Daniele invece era qualcosa di favoloso, sonorità mai sentite prima nel panorama italiano, poi purtroppo ad un certo punto si è smarrito per strada.<br />
Eppure lo Smarrimento, quello stato d'animo che tutti possono provare in alcuni periodi della propria vita...io credo che nessuno come lui l'abbia saputo raccontare così bene in musica. <br />
Pezzi come : "Puorteme a casa mia", "Un giorno che non va" ma soprattutto "Have you seen my shoes" sono emblematici in tal senso. <br />
In "Have you seen my shoes" il solo fatto che chiede continuamente dove sono finite le proprie scarpe a me sembra come una richiesta d'aiuto per ritornare a camminare sul proprio sentiero ormai perso.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />Venerishttp://www.blogger.com/profile/11414189944389387890noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9019162652501196532.post-20514530921042584562014-02-04T10:45:00.002+01:002014-02-04T10:51:36.585+01:00 Opera Divina<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsORyguYtM_NT5DE0aksq5ENWdCNy2vg0U7Hcwe6Yp5lvHBEikyQGem84sCLDKsX9wM3KHoPWJEwQBE-nsksIRPO_PAN3dHSRigrFYpbqqzEKby-PEaRCyKL8vjYmR5dJbgBMbDW-q9Utp/s1600/Dante.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsORyguYtM_NT5DE0aksq5ENWdCNy2vg0U7Hcwe6Yp5lvHBEikyQGem84sCLDKsX9wM3KHoPWJEwQBE-nsksIRPO_PAN3dHSRigrFYpbqqzEKby-PEaRCyKL8vjYmR5dJbgBMbDW-q9Utp/s1600/Dante.jpg" height="240" width="320" /></a>Da un po di tempo ormai anch'io come molti altri mi sono appassionato alla lettura della Divina Commedia di Dante. Ed ogni settimana cerco di leggere un canto di questo meraviglioso poema. Non sono un Dantista (uno studioso di Dante), non potrei esserlo, non conosco tutte le letture di Dante, tranne un po l'Eneide di Virgilio, ma nel mio piccolo sto cercando di decifrare per quanto mi sia possibile il messaggio che cela l'intera Opera. Perchè forse un messaggio nascosto c'è per davvero.<br />
Alcuni considerano Dante il più cattolico tra i poeti soprattutto per come egli ha descritto L'Inferno, il Purgatorio ed il Paradiso che nell'immaginario comune di tanti credenti sono proprio immaginati nel modo prima descritto dal poeta e poi disegnato da Gustave Dorè. La verità invece è un tantino diversa.<br />
In passato mi chiedevo spesso perchè a me quest'opera non "arrivava". La risposta è stata fin troppo ovvia. Non ero ancora pronto. Poi a poco a poco ho cominciato a leggerla e piano piano a percepirne la maestosità, invogliato anche perchè no dai vari Benigni, Gasmann e Federico Zeri. Ho scoperto poi che ne esiste anche una versione tradotta in napoletano di inizio ottocento davvero spassosa.<br />
Io credo che Dante fosse in possesso di una consapevolezza molto elevata ed abbia voluto farne dono all'intera umanità attraverso la sua Opera. Solo che una grande verità non può essere divulgata in modo semplice e banale, perderebbe di senso. Ci si deve arrivare invece attraverso un percorso difficile e tortuoso, insomma per ottenerla la si deve volere ottenere sul serio. E quindi bisogna elevarsi per farlo.<br />
Ai tempi di Dante nel 1300 avere un idea, un pensiero che non fosse in sintonia con quello del Papato era davvero molto pericoloso, bastava un niente per essere accusati di eresia e finire su un rogo.<br />
Quindi se Dante come pensano in molti avesse voluto inserire un messaggio oppure un invito<b><i> (fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza)</i></b> nella sua Opera avrebbe dovuto farlo nel modo più criptico e celato possibile.<br />
L'invito del poeta è quello di intraprendere un viaggio interpersonale all'interno di se stessi.<br />
<i>“Un uomo che è ridiventato bambino, che ha fatto tutto il percorso. Un conto è restare bambini, ma un conto è ritornare bambini…”</i><br />
<i>“Dante si è occupato di quella cosa di cui non si occupa più nessuno, questo strano dono che abbiamo avuto tutti in sorte: la vita! Non se ne occupa più nessuno!”</i><br />
<i>“…ognuno di noi è il protagonista di una storia irripetibile, anche se i suoi giorni e le sue notti non appaiono eccezionali a nessuno, ognuno di noi è protagonista di un dramma epico irripetibile per l’eternità, che non si ripeterà mai più… quando ognuno di noi se ne andrà, non accadrà mai più che ne nasca uno uguale, e ognuno di noi è il protagonista di quella storia impressionante… ci dice, Dante, che Dio ha bisogno degli uomini… Ci dice che i fatti del mondo non sono la fine della questione…”</i><br />
<i>“Ci ha detto che la nostra libertà ci porta con sé, e ci dice che il viaggio è dentro di noi, a cercare noi stessi. È inutile che andiate a cercare il senso, il senso siete voi stessi!”</i><br />
Dante, come buona parte dei poeti del Dolce stil novo si dice che faceva parte di un ordine segreto iniziatici, i Fedeli d’Amore, legato ai Templari. Ma ritorniamo alla sua grande opera.<br />
L’inizio della Divina Commedia descrive come Dante ad un certo momento della sua vita si trovi smarrito nella selva oscura. Questa crisi spirituale è comune a molti ricercatori che, dopo avere intrapreso con i propri sforzi il cammino interiore, si trovano ad certo momento ad un punto morto, in una situazione di angoscia e disperazione. <br />
Dice Dante: <b><i>“Io non so ben ridir come v’intrai, tant’era pien di sonno a quel punto che la verace via abbandonai”</i></b>.<br />
Il sonno in questione è il sonno della coscienza, quello stato in cui viviamo normalmente senza rendercene conto, anzi credendo di essere svegli. Dopo questa esperienza terribile Dante si riprende un poco ma deve constatare di non essere in grado di procedere da solo: è impedito infatti dalle tre fiere che rappresentano i tre veleni dell’ego <i>(lussuria, superbia, avarizia)</i>. Solo con l’aiuto di un Maestro è possibile andare avanti e infatti vi è l’incontro con Virgilio <i>(quando il discepolo è pronto il Maestro arriva)</i>. Con la guida di Virgilio Dante entra nell’Inferno, inizia cioè il viaggio al centro della Terra, esperienza che gli alchimisti denominavano VITRIOLVM (visita l’interno della Terra, rettificando troverai la pietra nascosta, vera medicina). È l’opera al nero ermetica, operazione pericolosa in cui la struttura dell’individuo, la personalità, si deve dissolvere, l’anima-essenza si deve slacciare dal corpo individuale legato al tempo ed allo spazio (il mondo). Perché quest’impresa riesca è necessario che sia intrapresa con cuore puro, con un’intenzione corretta e insieme ad una guida. <br />
In questa fase del lavoro su di sé vi è il confronto con la propria ombra, con i propri demoni interiori, con il lato infernale delle proprie passioni. I personaggi storici che Dante incontrerà nella sua discesa attraverso i gironi infernali sono rappresentazioni simboliche di questi aspetti. I dannati sono interamente assorbiti nella dimensione del proprio peccato, bloccati in quell’unico sentimento e in quell’unica disposizione psicologica, in una ripetizione infinita di quella singola situazione. Tutti questi personaggi sono stati bruciati dalle proprie passioni e ciò non è da intendersi in senso morale ma esistenziale: basta pensare a Paolo e Francesca che in Dante ispirano dolcezza e compassione e che non condanna, ma che tuttavia sono rimasti travolti da una forza che non sono riusciti a trasformare. L’inferno è dunque la dimensione della natura caotica e se ben guardiamo ce lo troviamo attorno tutti i giorni, dentro e fuori di noi, anche se con gradazioni e sfumature diverse. Il Purgatorio ed il Paradiso sono molto più complessi. A leggerli si fa davvero fatica a capirne il significato dei versi. I riferimenti alchemici in questi due canti però sono molto evidenti. Vediamo ora cosa rappresenta il Purgatorio: si è detto che, in Alchimia, l’opera al nero viene seguita dall’opera al bianco, la purificazione delle scorie. Dante descrive questa esperienza come l’ascesa ad un monte, simbolo importantissimo in tutte le tradizioni, salita molto faticosa all’inizio ma che via via si fa più leggera. La salita è preceduta da un battesimo dell’acqua, valido sia per l’interpretazione ermetica che per quella cristiana più avanti il nostro poeta sperimenterà anche il battesimo del fuoco. È il fuoco che non brucia, il Fuoco Alchemico. Gli incontri che Dante e la sua guida faranno nelle varie tappe del percorso sono numerosi: nelle anime del Purgatorio c'è ancora un legame forte e complesso con la vita terrena. Ma ora esse vedono pienamente il senso delle cose, comprendono i propri limiti umani e aspirano alla perfezione celeste. L’atmosfera è completamente diversa da quella dell’inferno, qui la sofferenza assume significato diverso perché è preludio alla liberazione. È quella che nel lavoro su se stessi viene chiamata sofferenza volontaria. Il Paradiso, l’opera al rosso. Dante inizia questa nuova esperienza affermando che: “Nel ciel che più della Sua luce prende, Fui io e vidi cose che ridire, Né sa né può chi di lassù scende”. Lo spirito ormai partecipe del fluido vitale divino, sale i livelli supremi di coscienza. Il Paradiso è l’apoteosi della luce, dell’espansione dello spirito che Dante descrive con termini come “transumanare” e “indiarsi” (diventare Dio), inammissibili per la religione ufficiale dell'epoca ed anche quella attuale.<br />
Poi ci sarebbe da dire della numerologia applicata all'Opera, un lavoro minuzioso ed incredibile che sembra quasi impossibile che un essere umano sia potuto giungere a tale perfezione.<br />
Per esempio l'eterno riferimento al numero Tre, il numero Divino. Le cantiche dell'opera sono 3 (Inferno, Purgatorio e Paradiso) ed ognuno è formato da 33 canti più uno Introduttivo. Ogni canto è scritto in terzine, cioè da una composizione in rime di 3 versi ed ogni verso è formato da endecasillabi cioè contenenti 11 lettere. Quindi una terzina avendo 3 endecasillabi si ha 11+11+11= 33. Ma questo è niente. la numerologia applicata all'intera Opera è molto più vasta, solo che io proprio non saprei come spiegarla anche perchè ci sono moltissimi punti che mi sono ancora oscuri.<br />
Io invito tutti a leggerla quest'immensa Opera, anche se qualcosa non la comprendiamo ci sarà sempre qualche altra cosa che ci arricchirà l'anima.<br />
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<br />Venerishttp://www.blogger.com/profile/11414189944389387890noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-9019162652501196532.post-16440302306974712152013-12-23T10:45:00.001+01:002013-12-23T10:49:41.620+01:00Il mistero del TempoMa il tempo è reale oppure è soltanto una nostra percezione ? Nel film "32 Dicembre" di Luciano De Crescenzo che come al solito in questo periodo è trasmesso da molte tv locali, si sostiene che <i>"Il passato non esiste in quanto non è più, il futuro non esiste in quanto non è ancora. Il presente, come separazione tra due cose che non esistono come fa ad esistere ?"</i> Il film è una vera chicca per chi come me è affascinato dalla relatività del tempo.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZKy34OXhoQfizmQE5DqWGbA07CUQ7bGCx3Qm5eIdg2v4jY3OAficviM_MBXcxkXShKixOxaF_Avm0zGt9prsETLgC1nkd97_-BcblUtsj8mKT3K8GvW9JXC2V4qtItDKjVpHlyc5NuY2b/s1600/zzz5.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="294" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZKy34OXhoQfizmQE5DqWGbA07CUQ7bGCx3Qm5eIdg2v4jY3OAficviM_MBXcxkXShKixOxaF_Avm0zGt9prsETLgC1nkd97_-BcblUtsj8mKT3K8GvW9JXC2V4qtItDKjVpHlyc5NuY2b/s320/zzz5.jpg" width="320" /></a></div>
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Noi ci accorgiamo del tempo che passa attraverso il cambiamento. E siccome ogni cosa su questo mondo evolve in continuazione, tutto cambia niente è per sempre compresi noi stessi, ce ne dobbiamo per forza accorgere. La percezione del tempo però non è una cosa cosi semplice come potrebbe apparire in un primo momento. Essa è molto soggettiva, nel senso che spesso è legata ai nostri stati d'animo e di umore. Per esempio quando siamo felici abbiamo la sensazione che il tempo vola, mentre quando siamo tristi invece il tempo è come se non passasse mai. Sembrano luoghi comuni ma se facciamo attenzione ci accorgiamo che effettivamente il tempo è strettamente connesso alla nostra emozione predominante. </div>
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La scossa sismica del 1980 in Irpinia durò all'incirca 90 secondi, ma i racconti di quei tragici 90 secondi possono durare anche per delle ore. Effettivamente il tempo in quei frangenti è come se si dilatasse. 90 secondi vissuti in modo intensissimo possono durare un'eternità.<br />
Il concetto stesso di eternità poi è davvero paradossale. Per noi è quasi impossibile comprenderlo, dal momento che nella dimensione in cui viviamo ci muoviamo nel tempo e nello spazio. Eternità non è un tempo infinito ma piuttosto assenza di tempo. Tutto accade nel medesimo istante, non esiste passato e non c'è futuro. Impossibile per noi comprenderlo.<br />
A complicare le cose poi ci si è messo pure <b>Einstein</b> che con il suo famoso P<b>aradosso dei due gemelli</b> ha incarbugliato una situazione che già era complessa di suo.<br />
Il paradosso spiegato in maniera semplice semplice è questo:<br />
Ci sono due gemelli: Uno dei due gemelli parte per un viaggio nello spazio viaggiando ad una velocità prossima a quella della luce. Al suo ritorno troverà il suo gemello rimasto sulla terra più vecchio di lui.<br />
La teoria della relatività ristretta dice che più grande è la velocità di un corpo in movimento più il suo spostamento nel tempo rallenta, addirittura poi alla velocità della luce, il tempo si fermerebbe.<br />
Quindi se supponiamo che abbia viaggiato vicino alla velocità della luce, per lui sono passati pochi istanti, mentre per il fratello a terra anni!<br />
Ci saranno quindi due fratelli gemelli, con età diverse! Certo si tratta di un paradosso che è possibile farlo solo in teoria e non in pratica ma è pur sempre sbalorditivo.</div>
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Ultimamente poi a confonderci ancora di più sono arrivati gli studi di uno scienziato tedesco alquanto rinomato, un certo <b>Schumann</b>. Questo tizio ha condotto ricerche dal 2000 fino ad oggi e dice che il pianeta ha aumentato la velocità della sua rotazione. Così il giorno che viviamo è in realtà più breve di quanto pensiamo, perchè la terra impiega meno tempo a girare su se stessa ed intorno al sole. Addirittura sostiene che il giorno ha adesso solo 16 ore anziché 24.</div>
Secondo lui, per secoli la terra girava sul proprio asse a 7.8 hz. ma dal 1980, quel numero è cambiato, è aumentato molto rapidamente negli ultimi 6 anni fino a raggiungere i 12 hz.<br />
Chi lo sa!? Forse sarà per questo che abbiamo l'impressione che il tempo oggi è così accelerato.<br />
<br />Venerishttp://www.blogger.com/profile/11414189944389387890noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-9019162652501196532.post-86114329738985800502013-10-10T09:46:00.001+02:002013-10-10T09:46:04.418+02:00Accussì và 'o munno<br /><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><span style="font-size: x-small;">"Accussì và 'o munno <br />è accussi c'adda girà <br />accussì vaà 'o munno <br />e cu chi t' a vuò piglià <br />strigne 'e diente e curre <br />tanto nunn' 'o può cagnà!... " </span> </i><span style="font-size: x-small;">Joe Sarnataro - Acussi và 'o munno 1992</span><br /><br /><br /><i><span style="font-size: x-small;">"Voglio sperare che il mondo torni a quote più normali.." </span></i> <span style="font-size: x-small;">Franco Battiato - Povera Patria 1991</span></span><div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">A volte ho come l'impressione che il mondo debba per forza girare in un certo modo. Come se tutto fosse già preimpostato dall'inizio. Mi viene da pensare che Le quote di dualità come quelle di bene e male, brutto e bello, odio e amore su questa terra siano sempre state le stesse fin dalle primissime forme di vita. La dualità è quasi sempre bilanciata. Solo in alcuni periodi capita che viene sbilanciata in un verso o nell'altro, ma dopo un pò tutto viene ristabilito come creato all'inizio.</span><br style="background-color: white; font-family: 'Lucida Grande', tahoma, helvetica; font-size: 16px; line-height: 16px; margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
Venerishttp://www.blogger.com/profile/11414189944389387890noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-9019162652501196532.post-6232267110416765282013-10-02T11:49:00.003+02:002013-10-02T11:52:39.489+02:00VERRA' UN GIORNO...<b style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Verrà un giorno che </b><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>l’uomo si sveglierà <br />dall’oblio e finalmente <br />comprenderà chi è veramente <br />e a chi ha ceduto le <br />redini della sua esistenza, <br />a una mente fallace, menzognera,<br />che lo rende e lo tiene schiavo... <br /><br />L’uomo <br />non ha limiti in quanto <br />un giorno se ne renderà <br />conto, sarà libero anche <br />in questo mondo.<br /><br /><br />Giordano Bruno</b></span><br />
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<img src="https://encrypted-tbn3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRYs8XHokrz6SxjtVqqg1j-yPPdsHTNxQcGTNySkg40o7jF48Myyg" />Venerishttp://www.blogger.com/profile/11414189944389387890noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9019162652501196532.post-27066119380770667582013-09-08T11:34:00.001+02:002014-05-13T17:53:32.736+02:00In giro per i DecumaniAlla prossima fermata devo scendere, non potrebbe essere altrimenti perchè è anche l’ultima, almeno lo è ancora fino a quando non sarà completato l’ultimo tratto della metro. Ho paura che lo sarà ancora per molto. Sono arrivato a Dante. La stazione di Piazza Dante. La metro ci ha messo buoni venti minuti per arrivare fin qui. Le porte si aprono, mi accingo ad uscire, ma alcuni passeggeri che salgono a bordo non hanno alcuna intenzione di dare la precedenza a me che invece esco. Sono loro. Li riconosco. Ma tant’è ci sono abituato e non mi aspettavo certo il contrario. <br />
Arrivo su in piazza e noto che nonostante abbiano completamente recintato la statua del sommo poeta per non renderla vittima di graffiti e scarabocchi vari qualcuno è riuscito lo stesso a lasciare il suo segno. Sono sempre loro. <br />
Mi dirigo verso <b>Port’Alba</b>, la strada dei libri, ci sono come sempre piccole librerie ovunque ed i libri che espongono sono davvero tanti, mi chiedo se davvero ci sia ancora cosi tanta gente che compra tutti quei libri. A giudicare da come va il mondo non sono in tanti a leggere al giorno d’oggi. Chi li compra tutti quei libri? Purtroppo ho la sensazione che se non fosse per gli incassi dei libri scolastici difficilmente riuscirebbero a tirare avanti. La via resta molto caratteristica e si annusa nell’aria un passato molto importante.<br />
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Uscendo da Port’Alba scorgo sulla sinistra <b>Piazza Bellini</b> con i suoi resti delle mura greche del Decumano superiore sulla quale si affaccia tra gli altri Palazzo Firrao. Le mura dei palazzi sono imbrattate qua e la di scritte amene e per terra ci sono decine di bottiglie di birre lasciate li dalla sera prima, ma forse anche di più. Le panchine sono quasi tutte malandate o imbrattate. Non posso non pensare al fatto che in qualunque altra città del mondo una piazza cosi sarebbe sicuramente tenuta in tutt’altro modo. Alla mia destra invece c’è la discesa di Via Sebastiano, la via della musica per via dei numerosi negozi di strumenti musicali. <br />
Decido di proseguire dritto verso la stradina che si imbocca per andare al conservatorio. Faccio qualche passo e dopo aver oltrepassato la prestigiosa libreria Colonnese ed il conservatorio stesso mi ritrovo davanti l’entrata della Chiesa di <b>San Pietro a Majella</b>. Non posso non entrarci.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMLIjnudITqOywREo1ZvOd46hNvNyddWRPwoXuhRBNhrZE9WMuJE7cEAjhkxvUlMdCBZPMSVH-5KvwXhh2YltR0lcr2gx5erY-aAClUTiMclLmTliOMXRrmhgyHlSClqkZMRluxNMY-Z7B/s1600/SanPietroMajellaSoffitto.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMLIjnudITqOywREo1ZvOd46hNvNyddWRPwoXuhRBNhrZE9WMuJE7cEAjhkxvUlMdCBZPMSVH-5KvwXhh2YltR0lcr2gx5erY-aAClUTiMclLmTliOMXRrmhgyHlSClqkZMRluxNMY-Z7B/s320/SanPietroMajellaSoffitto.jpg" height="240" psa="true" width="320" /></a></div>
All’interno si respira quell’atmosfera tipica che solo le chiese gotiche sanno creare. E questa qui ne è un degno esempio. Cerco di mettere in pratica i consigli di Fulcanelli per carpirne i segreti ma non ne sono in grado, qualcosa però mi arriva lo stesso. Ciò che più ammiro in questa chiesa oltre alle due navate laterali piene di affreschi e monumenti è il magnifico soffitto pieno di intarsi oltre che di dipinti. Decido di uscire, lo faccio dall’uscita laterale nella navata di sinistra e mi ritrovo in piazza Miraglia, davanti a me si erge la <b>Basilica di Pietrasanta</b> che di recente è passata ogli onori delle cronache per alcuni ritrovamenti nei suoi sottosuoli di simboli risalenti addirittura ai Templari. Penso che forse il fatto che i famigerati Templari abbiano operato da queste parti possa contribuire a portare un qualche entusiasmo in più in termini di ricerca, cultura ed anche Turismo. Mi ridesto subito dall’idea però quando penso che un “presunto” miracolo come quello di San Gennaro nel <b>Duomo</b> della città a poche centinaia di metri da dove mi trovo non richiama che un manipolo di persone ogni anno. Una qualsiasi altra città avrebbe sfruttato un evento simile (<i>vero o fasullo che sia</i>) in ben altro modo. Certo il territorio qui è ricco di ben altri misteri. Un concentrato di arte che l’unesco ha dichiarato patrimonio dell’umanità. D’altronde sono in pieno centro storico e se non bastasse sono all’altezza del decumano maggiore, vale a dire il primo tracciato cittadino costruito dai greci. Il passato di queste piazzette e di questi vicoli lo si può ancora annusare nell’aria. Ogni singola pietra di questo posto ha una vibrazione specifica. Penso che negli anni prima di me su queste stesse strade sono passati:<b> Virgilio, Giordano Bruno, Tommaso D’Aquino, Boccaccio, Francesco Petrarca, Benedetto Croce</b> e tanti altri. La cosa mi emoziona. Noto con piacevole sorpresa il pullulare di Bed and Breakfast all’interno di palazzi antichi ristrutturati. Ma non può bastare.<br />
Faccio qualche altro passo e mi ritrovo in Via dei Tribunali, chiamata cosi perchè se la si percorre tutta si arriva davanti Castel Capuano sede del tribunale fino a qualche anno fa, ora in attesa di ospitare qualcosa di degno. Sono indeciso se continuare su questa via fino ad arrivare a piazza San Gaetano per entrare in <b>San Lorenzo Maggiore</b>, la basilica in cui Boccaccio incontrò la sua fiammetta o scendere per <b>San Domenico Maggiore</b>. Decido per quest’ultima soluzione, lungo la strada scorgo sulla sinistra un’enorme fila di turisti davanti alla biglietteria della <b>Cappella Sansevero</b>, la cosa non mi sorprende, da anni ormai è uno dei monumenti più visitati della città e non solo per il Cristo velato. Un tempietto unico al mondo per il suo valore artistico, mistico ed esoterico. Oltre al Cristo infatti ci sono altri capolavori come la statua della pudicizia e quella del disinganno. Come sia stato possibile lavorare il marmo in quel modo per me rappresenta sempre un mistero.<br />
In piazza San Domenico Maggiore c’è un gruppetto di tedeschi che ha deciso di fare una sosta ai tavolini del Bar Scaturchio. Noto le loro Fotocamere reflex in bella mostra e tremo per loro poverini, non sanno a cosa si espongono. Quasi li scorto per un po, poi intuisco che quei signori in borghese fermi su quelle moto di grossa cilindrata sono sicuramente dell’antiscippo. La zona in effetti è molto presidiata dalle forze dell’ordine. Lo deve essere. Forse si è più sicuri qui che a Posillipo, anzi sicuramente. <br />
Decido di entrare nella basilica che sovrasta la piazza. Se San pietro a Majella era un degno esempio di arte gotica questa qui ne è l’apoteosi. Impreziosita anche da un tocco di barocco si può respirare tutta la sua storia tra le sue navate, il bellissimo altare non convenzionale e le tante cappelle. Il soffitto a cassettoni poi è un capolavoro assoluto. Di Fulcanelli qui dentro non c’è affatto bisogno. Appena si entra si viene subito pervasi da un sentimento di gratitudine per aver creato un opera del genere. Anche se non è la chiesa della città che preferisco in assoluto.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwf0knxoWzACFD3OaMZtVgOk3sV-jzXyy_DfB9802M9hiesVbRUK_SRX5rg_ATDwc85TY6Fshxtfmv3he4wmSvxiUbGzlfMuevqfYfBRDkG8lQ8YyTMgZknKFYHAeZdFIw4TyK3IeyOWhp/s1600/napoli_chiesa_sandomenico.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwf0knxoWzACFD3OaMZtVgOk3sV-jzXyy_DfB9802M9hiesVbRUK_SRX5rg_ATDwc85TY6Fshxtfmv3he4wmSvxiUbGzlfMuevqfYfBRDkG8lQ8YyTMgZknKFYHAeZdFIw4TyK3IeyOWhp/s320/napoli_chiesa_sandomenico.jpg" height="197" width="320" /></a></div>
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Sono di nuovo in strada, nella via che spacca la città in due. Guardo la gente che passa, la sento parlare. Tra gli altri sono presenti anche loro, d’altronde è qui che essi vivono. Sono in tanti e sono sgraziati, si quello che gli manca è la grazia. La grazia nel parlare, nel muoversi , nel pensare, nell’agire. Intuisco le loro nevrosi. Sono sciatti ed hanno paura, hanno una paura inconfessabile. Sono inconsapevoli. Sono vittime. Nuociono a loro stessi ed a tutto ciò che toccano. Non ne sanno niente della Cappella San Severo, ne delle basiliche maggiori della città, ne di Giordano Bruno o Boccaccio e si dicono orgogliosi di questo posto. Mi chiedo da dove provenga questo male, questo senso del brutto cosi esasperato, questa assuefazione al peggio. Dall'Unità d'Italia, Dalle dominazioni spagnole? Dalle due guerre? Oppure è proprio una natura intrinseca del territorio stesso? Non ho ancora trovato una risposta.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOvD3BVpCgdMUJcYK6lCuHU_YQu_x-Ac1MntLsbXhuUSYhhJwe1LQs8gu_tPzGDYj_V7bVO7KYCFJPM2i4Rl6rP-gcGkQ4KsJWX0-Ghxwg0ZRIbk3zwAy1BS37arMB8DxMWD9WfF9-GgdF/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOvD3BVpCgdMUJcYK6lCuHU_YQu_x-Ac1MntLsbXhuUSYhhJwe1LQs8gu_tPzGDYj_V7bVO7KYCFJPM2i4Rl6rP-gcGkQ4KsJWX0-Ghxwg0ZRIbk3zwAy1BS37arMB8DxMWD9WfF9-GgdF/s1600/images.jpg" /></a>Mi accorgo che sono arrivato ormai a Piazza del Gesù. Il Decumano ora è quello inferiore. Due Chiese Maestose si ergono ai miei lati. Alla mia destra c’è la <b>chiesa del Gesù Nuovo</b> con le sue infinite decorazioni interne dettate dal suo stile barocco. La chiesa è quella più attiva dal punto di vista religioso ed una delle più visitate ed amate della città, ma dal punto di vista artistico a me in particolare non ha mai affascinato tanto, anche se rimango sempre impressionato dalla scelta di rivestire la facciata esterna di tante piccole piramidi sulle quali poi è impresso un messaggio di tipo iniziatico con oscuri simboli sparsi.<br />
Mi dirigo alla mia sinistra entrando cosi nel cortile della chiesa della città che più amo in assoluto, è la <b>basilica di Santa Chiara</b>. Meglio conosciuta come Monastero di santa Chiara con annesso convento e chiostro maiolicato. La chiesa purtroppo durante la seconda guerra mondiale venne bombardata e perse moltissimi dei suoi affreschi. Ma nonostante ciò è un’esempio di stile gotico davvero considerevole. Anche se ci sono una ventina di cappelle con dipinti, statue ed altre opere d’arte appare davvero molto spoglia creando cosi un’atmosfera quasi metafisica. Quando entro in questa chiesa ho come l’impressione che all’interno ci sia soltanto l’essenziale, ciò che deve esserci, ciò che serve per nutrire l’anima, solo che non so di preciso cosa sia ma è li.<br />
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<br />Venerishttp://www.blogger.com/profile/11414189944389387890noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9019162652501196532.post-76118800713555480442013-07-05T19:42:00.000+02:002013-09-08T12:28:44.992+02:00Il Parco di Capodimonte<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Quando si sviluppa una visione nuova dell'intera esistenza ci si accorge di tanti particolari che in uno stato meno evoluto di consapevolezza (<i>per cosi dire</i>) invece non si notano affatto. Non che io sia arrivato a chissà quale verità, anzi, però comincio ad interrogarmi in modo sempre razionale ma non limitato su cose che fino a qualche anno fa davo per scontate, irrilevanti oppure ritenevo pura fantasia.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">C'è chi sostiene che nel corso della storia moltissimi grandi artisti avessero accesso ad una conoscenza superiore ma non potendola divulgare pubblicamente per vari motivi hanno cercato di inserire nelle loro opere messaggi esoterici atti a ricordare all'uomo la proprio vera essenza ed origine. Tanto per fare qualche nome stiamo parlando di Michelangelo, Leonardo, Dante, Shakespeare etc.</span><br />
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La Divina Commedia di Dante per esempio ha diverse interpretazioni di lettura, una di tipo letterale, una di tipo allegorico ed un altro di tipo esoterico. Lo stesso poeta c’è lo ricorda in una sua opera minore “Il Convivio”. Ma ogni opera d'arte può contenere messaggi di tipo iniziatico: un dipinto, una scultura, un poema, i rosoni delle chiese. Beh forse i rosoni delle cattedrali sono già di per se dei messaggi in codice, in ambienti iniziatici infatti vengono definiti sigilli. Quello nella foto per esempio è il Rosone</span><br />
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">che si trova all'interno del Maschio Angioino (Castel Nuovo) di Napoli sulla facciata anteriore della cappella Palatina. Ho sempre pensato che avessero molto in comune con i mandala orientali, i centrini all'uncinetto delle nonne ed i cerchi nel grano fatti dagli <b>alieni</b><i> </i>(...<i>mo' però non mi chiedete se sono stati effettivamente fatti dagli alieni perchè io proprio non lo so</i>). Michele Proclamato, uno studioso dell' Aquila che ha speso non so quanto tempo a cercare di decifrare il significato di un rosone di una cattedrale aquilana sostiene di aver scoperto attraverso calcoli matematici un sapere derivante da un'unica matrice che ha chiamato dell'ottava, ma che non sto ora qui a spiegarvi anche perchè non ne sarei in grado. Addirittura sostiene che soltanto osservandoli e quindi contemplandoli ci si arricchisce interiormente. Quest'ultima cosa a dire il vero la sostengo anch'io, io credo che ogni figura armoniosa sia essa naturale o creata artificialmente ha il potere di trasmettere perlomeno serenità. Io per esempio mi incanto davanti allo splendore di un cristallo di un fiocco di neve ed alle sue geometrie perfettamente simmetriche.
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</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ritornando alle opere d'arte cariche di significato multiplo si deve dire che spesso interi palazzi, castelli e cattedrali venivano realizzati con criteri ben precisi sempre nello stesso senso. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Addirittura un parco verde può essere progettato secondo teoremi iniziatici. Ecco cosa ho letto a proposito del Parco di Capodimonte sul sito <i>Iointeriore</i>: </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /><br />Questa enorme macchia di verde sotto, estesa quanto 150 campi di calcio, è il Parco di Capodimonte a Napoli, un posto che adoro, specie per i dipinti conservati nel Palazzo Reale, espressione d'arte di cui sono follemente innamorato. In basso a sinistra, per mezzo di una strettoia (la serie dei pallini gialli) tra due costruzioni chiamata proprio Porta di Mezzo, si accede ad un piazzale che dà su cinque viali (che abbiamo evidenziato con delle lettere dalla A alla E) . In realtà, se osservate le lettere, manca la C e, visti dall'alto, i viali che da qui si biforcano sembrano essere davvero solo quattro.</span><br />
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<img height="235" src="http://www.ghiandolapineale.it/files/servizi/il_gigante/parco_1.jpg" width="400" /><br />
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Infatti sul quinto di questi viali, il viale C, è nascosto un messaggio esoterico; clicca sull'immagine seguente per ingrandirla e individuare il quinto viale, quello con la lettera "C":</span> <br />
<img src="http://www.ghiandolapineale.it/files/servizi/il_gigante/parco_2_small.jpg" /><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /><br />Sì, il viale con la lettera C corrisponde proprio al vialone centrale, quello più lungo di tutti; ma questo vialone (la foto sotto) ha anche un'altra caratteristica: è un viale buio e in fondo ad esso c'è una sorpresa.</span> <br />
<br />
<img height="266" src="http://www.ghiandolapineale.it/files/servizi/il_gigante/viale_centrale.jpg" width="400" /><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /><br />Innanzitutto esso è l'unico che alla sua fine contiene un messaggio; inoltre, essendo al centro, è sinonimo di equilibrio e, come potete osservare dalla fotografia, è coperto dalle piante, al punto da non poter essere visto dall'alto. <br /><br />Questo vialone può essere paragonato alle scelte che facciamo nella vita: evitiamo lo Sconosciuto - il buio - l'essere centrati su noi stessi, per incanalarci su sentieri ovvi. Infatti gli altri viali sono sicuramente più agevoli, ma sono anche molto scontati, data la loro illusoria luminosità e non portano in nessun luogo significativo. Allo stesso modo se vogliamo rimanere sulla retta via, dobbiamo affrontare cose che non sono così facili come quelle che troveremmo sugli altri viali. Infatti il misurarci con la parte più nascosta di noi (quella che risponde alla scontata luce delle scelte emozionali chesappiamo sempre dove ci portano) potrebbe certamente impaurirci al punto da convincerci a non affrontare il viale centrale interiore.<br /><br />Ma, si sa, chi segue la via centrale, impervia, lunga e buia, trova se stesso, al contrario di altri che preferiscono rimanere nella banalità della finta luce della personalità navigando perennemente nella quotidiana routine emozionale.<br /><br />E veniamo alla sorpresa: il viale centrale termina con una statua raffigurante un Gigante. </span><br />
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<img height="400" src="http://www.ghiandolapineale.it/files/servizi/il_gigante/gigante.jpg" width="369" /><br />
<i><span style="font-size: x-small;">il Gigante, la statua alla fine del vialone centrale del Parco Reale</span></i></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /><br />Questa statua, riposizionata meno di una decina d'anni fa nella sua sede originale, simboleggia il fatto che chi imbocca la difficile via interiore, trova se stesso o meglio, il vero Se Stesso, il Gigante. Osserviamo più nel dettaglio il Gigante e noteremo due peculiarità che saltano subito all'occhio: in testa ha un vaso e nella mano destra un pugnale.<br /><br /><br />Il vaso simboleggia la conoscenza, il pugnale la giustizia e l'equilibrio.</span>Venerishttp://www.blogger.com/profile/11414189944389387890noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9019162652501196532.post-9663147688200712932013-05-10T18:55:00.001+02:002014-05-13T17:56:00.678+02:00Yĕhošūa, Jesus e Gesù!<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgswzSl8Rk1RIzeE0YoVuAVYs1X4I3avOvPgBJiWpXqiVjBJXh-8vaMEqxs20tSOsJ1hd9f8O57Cpx19CJHxp3c0oagoyWfMU-8WitajqBfUc7iBFElhezqEUFHPNwIer3dz_yC_yNwMu4K/s1600/486748_10200478708724389_1474132515_n.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgswzSl8Rk1RIzeE0YoVuAVYs1X4I3avOvPgBJiWpXqiVjBJXh-8vaMEqxs20tSOsJ1hd9f8O57Cpx19CJHxp3c0oagoyWfMU-8WitajqBfUc7iBFElhezqEUFHPNwIer3dz_yC_yNwMu4K/s200/486748_10200478708724389_1474132515_n.jpg" /></a><br />
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">In una mia personale ricerca di tipo storico-iniziatico oserei dire, mi sono imbattuto in diversi quesiti, molti dei quali non ancora risolti e molti dei quali sulla figura di uno dei più grandi maestri dell'umanità: <b>Gesù.</b> <br /><br />La mia ricerca è ovviamente basata sugli studi di altre persone, dato che non ho accesso ad alcun tipo di documento storico, nessun papiro o testo antico originale e soprattutto non avendo purtroppo nozioni di lingua Ebraica, Aramaico, Greco antico, e nemmeno di Latino devo accettare di buon grado senza fiatare le traduzioni che gli storici hanno effettuato nei secoli. Il principale metodo che ho usato è stato l'intuito ed il buon senso. In questo post vorrei esporne un piccolissimo sunto. <br /><br />Lo studioso Morton Smith disse : "<i>Provare a descrivere il vero Gesù è come tentare in fisica atomica, di localizzare una particella submicroscopica e determinarne la carica</i>" impresa ardua insomma. Quindi per favore abbiate bontà per le mie affermazioni. <br /><br />Dunque, che Gesù sia esistito davvero è cosa assai probabile, direi che è quasi una certezza storica. E' vero molto probabilmente anche il fatto che fosse di religione ebraica e che oltre a parlare la sua lingua, l'aramaico, conoscesse anche la lingua degli occupanti romani cioè il latino. Che sia nato invece da una vergine il 25 Dicembre lo è un po meno a parer mio, troppe similitudini con l'antecedente Mitra ed il Dio egizio Horus figlio di Iside. Credo però che questo sia alquanto ininfluente per ciò che rappresenta <b>Yĕhošūa</b> detto prima <b>Jesus</b> e poi <b>Gesù </b>qui in Italia. </span><br />
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ciò che conta davvero è il suo messaggio, ed è un vero peccato che la nascita prodigiosa, i miracoli e la resurrezione, vere o non vere che siano, facciano passare in secondo piano questo messaggio. Il messaggio che porta Gesù nel nuovo testamento è davvero una ventata di aria fresca rispetto al vecchio testamento che sostanzialmente intimava di Non fare questo, Non toccare quest'altro, Non ti permettere proprio di pensare a quell'altro etc...insomma tutta una sfilza di divieti imposti da Dio per i suoi creati. </span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Un Dio geloso, permaloso, vendicativo e soprattutto sessuofobico. Secondo il vecchio testamento il mondo creato da Dio è come una enorme tavola bandita di tante prelibatezze, di ogni ben di Dio (<i>per l'appunto</i>) dove però è vietato mangiare finanche una sola uliva. Gesù invece che era uno gnostico esseno e su questo credo ci siano pochi dubbi, non si incentra su cosa non si deve fare ma suggerisce il metodo per elevarsi come ha fatto lui. Perchè tutti abbiamo la potenzialità di diventare Cristo. </span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">E dice che siccome siamo fatti di energia che è Amore, tutto quello che dobbiamo fare è amare incondizionatamente, si, l'Amore quello che manca in tutto il vecchio testamento. L'Amore. Quindi mai più<i> "occhio per occhio dente per dente"</i> ma <i>"porgi l'altra guancia"</i> e soprattutto <b><i>"Ama il tuo prossimo come te stesso"</i></b>. Ora di questo messaggio la chiesa che si è autoproclamata portatrice ufficiale, quando invece Gesù non ha mai affermato di voler fondare una propria religione sembra che ogni tanto nel corso dei secoli se ne è dimenticata. Se ne è dimenticata quando ha costituito un proprio esercito andando a massacrare migliaia di "infedeli" nelle <b>crociate</b>. Se ne è dimenticata quando ha istituito la "Santa" <b>Inquisizione</b> con la quale ha mandato al rogo migliaia di persone per il solo fatto di avere idee diverse, non allineate alla "loro" verità. Tra le quali il grande <b>Giordano Bruno</b> (<i><span style="font-size: x-small;">nella foto con me</span></i>), arso vivo a Campo dei fiori a Roma. </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> </span><br />
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ora però non pensate che io sia un po troppo prevenuto nei confronti delle varie chiese ed in modo particolare verso quella cattolica.....diciamo che....anzi si, purtroppo lo sono! Non posso darvi torto. Non ci posso far nulla, tendo a guardare sempre con sospetto chi esercita un qualunque tipo di potere temporale su questo pianeta. <br /><br />Ma torniamo a Gesù. Un altro suo magnifico messaggio contenuto nel vangelo di Tommaso dice: <b><i>"Coloro che cercano cerchino finché troveranno. Quando troveranno, resteranno commossi. Quando saranno turbati si stupiranno, e regneranno su tutto."</i></b> <br /><br />L' invito di ogni religione invece è quello di smettere di cercare perché tanto la verità l'hanno già trovata loro, sono loro i depositari della verità, tu non devi far altro che seguire i loro precetti e camminare su quella retta via che loro hanno disegnato. Sono convito che se molti fedeli sapessero in che modo sono nati i culti che venerano oggi rimarrebbero quantomeno sorpresi, per non dire sconcertati. </span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il vangelo che ho citato prima per esempio, quello di Tommaso, è un vangelo apocrifo, cioè non è stato incluso insieme ad altre decine di vangeli nel nuovo testamento ed assieme al vangelo di Giuda ed a quello del Salvatore oltre al vangelo secondo Filippo ci offre un'immagine del Cristo alquanto diversa da quella dei vangeli "ufficiali". Un Gesù gnostico molto più mistico e molto più vicino ai grandi maestri orientali.<br /><br />I vangeli che hanno scelto quando il cristianesimo è diventata religione imperiale quindi quando è stato creato un canone di riferimento sono solo quattro, i cosiddetti canonici per l'appunto, composti dai tre sinottici (secondo Marco, Matteo e Luca) più il vangelo secondo Giovanni. Tutto ciò è avvenuto nel 325 nel famoso concilio di <b>Nicea</b> per volere dell'Imperatore romano <b>Costantino</b>. In quel concilio io credo che si è voluto cancellare totalmente dal cristianesimo la parte spirituale ed esoterica. Gli storici poi concordano tutti che l'attendibilità dei vangeli apocrifi è al pari di quelli canonici ed affermano anche che i canonici quasi sicuramente nonostante siano chiamati vangeli di <b>Marco, Matteo, Luca </b>e<b> Giovanni</b>, nessuno di essi è stato scritto realmente dai discepoli di Gesù. Sono da attribuire invece alle correnti di pensiero dell'epoca che si rifacevano alla visione dei vari apostoli. <br /><br />Risalire ai fatti storici nel modo più preciso possibile è davvero un compito arduo. Gesù non ha lasciato nulla per iscritto che sia arrivato fino a noi. Tutto ciò che abbiamo è la testimonianza di persone a cui a loro volta è stato raccontato da altre persone che è esistito in passato.....<br /><br />Molti studiosi concordano che i primi scritti riguardanti la vita di Gesù (vangeli compresi) sono databili intorno all'anno 100 d.c. quindi per 100 anni nessuno ha mai pensato di narrare la vita del Cristo. D'altronde dei primi seguaci cristiani si sa davvero molto poco, chissà forse per il fatto che erano perseguitati sia dagli ebrei che dai Romani magari tendevano a non lasciare molte tracce di loro stessi. Molti dei primi cristiani naturalmente non festeggiavano la nascita di Gesù il 25 Dicembre o la Pasqua che fu decisa sempre nel concilio di Nicea. Essi si incentravano ad emulare piuttosto il loro maestro ed a mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti. Non esisteva ancora una liturgia. Molti credevano alla <b>reincarnazione</b> come cosa ovvia nel processo di liberazione dalle cose materiali. Ci sono molti passi dei vangeli in effetti che lasciano supporre che Gesù parlasse proprio di reincarnazione.<br /><br />Ma che volete farci! La storia viene scritta dai vincitori. E nonostante tutto anche se in modo distorto e frammentato il messaggio del Cristo è arrivato fino a noi vuol dire che esso conteneva qualcosa davvero importante che è stato impossibile nasconderlo del tutto.</span><br />
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Venerishttp://www.blogger.com/profile/11414189944389387890noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9019162652501196532.post-51111692990700598282013-04-09T11:30:00.000+02:002013-04-10T19:12:58.852+02:00Il matrimonioAnche il matrimonio non sfugge agli schemi di vita che siamo abituati a rispettare. Io mi sono chiesto cos'è esattamente il matrimonio? Perchè due persone decidono di sposarsi? Diciamo da subito che nello schema di vita in cui siamo nati ci viene dato come un passo scontato, quasi obbligato. Dunque due persone si amano, vogliono creare una famiglia, si promettono l'amore eterno, vogliono suggellare la loro unione, e vogliono che questa unione venga legittimata da un'istituzione che può essere lo stato, le chiese (cattoliche, protestanti, buddiste etc...), vogliono insomma che gli "altri" riconoscano la loro unione. Questo bisogno lo si sente per la necessità che si ha di adeguarsi al sistema che non offre la possibilità di sperimentare l'amore<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvGQha7lp9DJRdGs1V2hZtULQ7kIHz7rmOeG6otmFNwEGYlPH3iw7D30k2Y76gu2klMSPDv7MZIHfdAqlKRUKRONsF2i3y_Uuui-Nq7repCpjw9m3p6AVROUUcfz8qqaxJ4ZXRhMraz2CV/s1600/2nurgus.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvGQha7lp9DJRdGs1V2hZtULQ7kIHz7rmOeG6otmFNwEGYlPH3iw7D30k2Y76gu2klMSPDv7MZIHfdAqlKRUKRONsF2i3y_Uuui-Nq7repCpjw9m3p6AVROUUcfz8qqaxJ4ZXRhMraz2CV/s1600/2nurgus.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="317" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvGQha7lp9DJRdGs1V2hZtULQ7kIHz7rmOeG6otmFNwEGYlPH3iw7D30k2Y76gu2klMSPDv7MZIHfdAqlKRUKRONsF2i3y_Uuui-Nq7repCpjw9m3p6AVROUUcfz8qqaxJ4ZXRhMraz2CV/s320/2nurgus.jpg" width="320" /></a>godendone nel presente, ma te lo proietta subito nel futuro facendogli perdere la sua magia.</div>
Il Profeta di Gibran a chi gli domandava cosa puoi dirci del matrimonio Maestro? Egli rispondeva dicendo:<br />
<i><br /></i>
<i>"<b>Voi siete nati insieme, e dovrete sempre stare insieme. </b></i><br />
<i><b>Ma che ci siano spazi nel vostro stare insieme.</b></i><br />
<i><b>Amatevi vicendevolmente, ma il vostro amore non sia una prigione.</b></i><br />
<i><b>Riempitevi la coppa uno con l'altro, ma non bevete da una coppa sola.</b></i><br />
<i><b>Danzate e siate allegri ma che ciascuno sia solo.</b></i><br />
<i><b>Come le corde di un liuto, che sono sole, anche se vibrano per la stessa musica.</b></i><br />
<i><b>Datevi il vostro cuore, ma non lo date in custodia l'uno all'altro,</b></i><br />
<i><b>Perchè solo la mano della vita può contenere i vostri cuori.</b></i><br />
<i><b>E state insieme ma non troppo vicini: Poichè le colonne del tempio sono distanziate, </b></i><br />
<i><b>E la quercia ed il cipresso non crescono l'uno all'ombra dell'altro.</b></i><br />
<i><b><br /></b></i>
Io credo che se tutto è uno e tutto è tendente all'uno, se ogni cosa per sua natura è destinata ad unirsi, anche un uomo ed una donna, anzi soprattutto un uomo e una donna non possono che avere l'istinto primordiale di unirsi in tutti gli aspetti del termine. Unione per l'appunto. Un unione è sempre naturale. Ma riflettevo a cosa si riduce spesso in una società egoica ed egoistica come la nostra il matrimonio. E cioè ad un semplice e formale contratto con cui cautelarsi nel sistema, con clausole da rispettare ed eventuali penali in caso di inadempienze.<br />
Una coppia che si ama veramente da cosa la si riconosce? Io credo dalla sua prosperità, entrambi dalla loro unione dovrebbero trarne giovamento evolvendosi a vicenda. Poi io parto dal presupposto che chi è capace di amare davvero non è in grado di odiare nessuno. Io non posso dire Io amo Tizio ma odio Caio, sarebbe un controsenso. Una coppia che si ama vicendevolmente, ama tutto ciò che gli ruota intorno a prescindere da ciò che ne riceve in cambio. Spesso poi una coppia quando si mette insieme pretende l'esclusività dei sentimenti. <i>"Tu sei solo mio" "Io son solo tua" </i>Che è come dire tu da adesso muori per il mondo e vivi solo per me, ma questo non è vero amore questo è solo desiderio di possesso, dominio e controllo di una persona. Inoltre per poter amare qualcuno innanzitutto bisogna amare profondamente se stessi, molti questo lo danno per scontato credendo di amarsi solo perchè assecondano il loro ego. Gesù quando ci diede il suo messaggio più grande disse: <i style="font-weight: bold;">"Ama il tuo prossimo come te stesso" </i>ci invitava ad amare il prossimo ma non quantificando l'amore che bisognava provare per il prossimo, non c'è amore più grande o amore più piccolo. L'amore è amore punto e basta. Con quel <i style="font-weight: bold;">"come te stesso" </i>non voleva intendere amalo più che puoi, si sarebbe limitato a dire: <i><b>"ama il tuo prossimo"</b>, </i>ma lui ha aggiunto <i style="font-weight: bold;">"come te stesso" </i>e cioè che bisogna amare anche se stessi.<br />
Per concludere voglio citare una canzone del molleggiato Adriano Celentano, oddio mi rendo conto che dopo aver citato Gesù citare Celentano è alquanto azzardato...(anche se a dir il vero a Gesù non l'ho mai sentito cantare) questa canzone di qualche anno fa recitava cosi: "<i style="font-weight: bold;">Come puoi dire che mi ami se non sei in grado di dire che....che Attraverso me ami il mondo e che Attraverso me ami pure te". </i>Essere indifferente agli altri od a se stessi e pretendere di amare solo una persona è un paradosso in termini.<br />
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<br />Venerishttp://www.blogger.com/profile/11414189944389387890noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9019162652501196532.post-46946256300498456742013-04-02T11:29:00.000+02:002013-04-02T11:29:08.232+02:00Un possibile scenarioDa molti anni è iniziata la grande manovra di assoggettamento di grandi masse al servizio di pochi eletti. Con la creazione della grande distribuzione in praticamente ogni settore commerciale hanno trasformato molti piccoli imprenditori in dipendenti.<br />
L'elite per essere tale, per conservare il proprio potere temporale su questo pianeta ha bisogno che il popolo sia costantemente soggiogato, sfruttato e ricattato in ogni momento. Che abbia paura di non poter soddisfare falsi bisogni imposti, che abbia paura di sperimentare le proprie potenzialità, che abbia paura di peggiorare ancor di più, per quanto possibile la propria condizione di schiavo.<br />
Per il futuro vedo due possibili forme di governo dei popoli della terra: Uno è il capitalismo nel quale le grandi corporation appartengono a soggetti privati ed un altro è il comunismo nel quale le stesse corporation appartengono a soggetti pubblici. I soggetti però, quelli ai posti di comando saranno sempre gli stessi.Venerishttp://www.blogger.com/profile/11414189944389387890noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9019162652501196532.post-81894367792987681272013-01-01T13:46:00.000+01:002013-01-02T10:08:21.198+01:00Tutto è uno <div>
L'anno 2012 è stato l'anno in cui è esploso in me l'interesse per le discipline olistiche, le quali a dir la verità non ho ancora ben capito se siano soltanto il frutto di una instabilità mentale crescente o qualcosa di realmente sensato e quindi il modo per dare un senso ad ogni cosa. La percezione di un universo proiettato dal pensiero l'ho sempre avuta fin da bambino, solo ora però sono riuscito a teorizzarla un pochino. <br />
Da piccolo non ero tanto diverso da quello che sono oggi, tranne forse per il fatto che allora la mia introversione era a tratti al limite del patologico. Il mondo esterno rappresentava una sorta di salto nel buio ma soprattutto mi appariva come qualcosa di irreale. Addirittura ricordo che uno dei miei pensieri più ricorrenti era che sospettavo che tutto ciò che percepivo dall'esterno, qualunque cosa, praticamente l'intero universo esisteva solamente nel medesimo momento in cui lo osservavo.<br />
La sera spesso quando ero a letto mi chiedevo se anche i miei amici con i quali avevo giocato fino a poche ore prima fossero anche loro a letto o che invece non esistessero affatto. Un giorno confessai questo pensiero angoscioso ricorrente ad un gruppetto di amici mentre eravamo seduti a terra ad un portone, ricordo ancora la strana faccia che fecero ed il sollievo che provai quando uno di loro cercò di tranquillizzarmi assicurandomi la sua reale esistenza. Mi ricordo tuttora le sue parole:<i> "Fabio, io ti posso solo dire che io esisto... e questo è sicuro, che mi chiamo Antonio...ed anche questo è sicuro e che tu secondo me non stai per niente bene...e questo è sicurissimo." </i>Mi sentii davvero sollevato.<br />
Il mio sospetto (al limite della pazzia) era che la mia stessa esistenza fosse in realtà una finzione o per meglio dire un'illusione e che ero vittima di una sorta di oblio che mi avesse fatto dimenticare la mia reale provenienza ed essenza. Addirittura pensavo che in realtà non ci fosse alcuna divisione sia tra gli essere umani che per ogni particella esistente nell'universo, ma che tutto era una coscienza diversa dello stesso elemento. E mi aspettavo che da un momento all'altro qualcuno mi svegliasse di colpo dicendomi: <i>"Sorridi sei su candid camera"</i> <i>"Ma davvero hai creduto che la materia fosse reale??"</i> o qualcosa del genere.<br />
Io ci ho creduto eccome, se devo dire la verità ci credo ancora adesso <br />
e sono sempre in attesa di qualcuno che appari all' improvviso e mi riporti nel luogo in cui mi trovavo prima di essere scaraventato qui sulla terra.<br />
Scoprire adesso che la fisica quantistica in pratica conferma le mie percezioni di allora affermando più o meno che: <i>"una particella reagisce in maniera diversa a seconda del modo in cui viene osservata"</i> e che<br />
<i>"Tra due particelle [correlate] che si allontanano l'una all'altra nello spazio, esiste una forma di azione-comunicazione permanente. Anche se due fotoni si trovassero su due diverse galassie continuerebbero pur sempre a rimanere un unico ente ..." </i>mi da molto sollievo e mi fa sentire meno matto, sapere poi che altri hanno provato le stesse sensazioni mi consola, come a dire: <i>"mal comune mezzo gaudio" </i><br />
Ah dimenticavo... Buon 2013 a tutti voi o forse sarebbe meglio dire a tutti noi!</div>
Venerishttp://www.blogger.com/profile/11414189944389387890noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9019162652501196532.post-42496754640884923602012-11-22T20:42:00.000+01:002012-11-22T20:42:43.034+01:00EggregoreE' il secondo post consecutivo che inizio parlando del social network Facebook, magari passandone anche per un <b>afecionado</b>. Bene, non lo sono affatto. Comunque su codesto social network stanno girando delle orribili foto di bambini uccisi a Gaza nell'eterno conflitto tra Israeliani e Palestinesi, ma forse non è corretto parlare di conflitto, questo lascierebbe intendere che i palestinesi abbiano un esercito per difendersi. Credo sia più corretto parlare di sterminio continuo dei palestinesi da parte degli israeliani. Ritornando alle foto dei bambini uccisi, Sono una delle cose più scioccanti che si possano guardare, un'abominio immondo. La notizia sui tg nazionali come sempre passa in secondo piano e come sempre ultimamente sembra ci sia rimasto solo il web ancora non del tutto controllato a far girare alcune notizie. Ma è davvero questo il motivo della circolazione di quelle foto???<br />
Parliamo di <b>Eggregore</b>: So che a molti sfugge il significato di questa parola. in parte anche a me. In ambienti massoni invece questa parola è molto in voga e le eggregore sono esercitate continuamente per ottenere i loro scopi.<br />
Le eggregore sono delle forme pensiero che si generano quando un gruppo di persone riunito concentra la sua attenzione su un determinato oggetto, un discorso, oppure condivide una determinata situazione. Un gruppo di preghiera può formare una eggregora, ad esempio, a volte inconsapevolmente, a volte con piena cognizione, come avveniva nei monasteri medioevali, dove il vero compito dei monaci e delle loro preghiere era la creazione di queste forme pensiero che avrebbero dovuto in seguito influenzare positivamente lo svolgimento delle esistenze dei loro simili.<br />
In una epoca razionalista come la nostra tali concetti possono apparire fantasiosi, eppure queste forme sono facilmente sperimentabili in determinate situazioni, e la loro influenza è percepibile; semplicemente, abbiamo smarrito la capacità di dare un nome a fenomeni che per millenni sono stati ben noti.<br />
Vi sono quindi eggregore positive, e forme di pensiero negative.<br />
Una delle situazioni quotidiane in cui queste ultime si formano con più facilità sono ad esempio le tanto deleterie “code in autostrada”, dove migliaia di automobilisti in contemporanea esternano i loro sentimenti negativi generati dalla situazione stressante in cui si trovano. Io non è che creda fedelmente a quello che ho scritto poc'anzi è solo che credo che stia cominciando a capire perchè alcune situazioni vanno a finire sempre allo stesso modo. In altri post precedenti ho parlato di coscienza collettiva, ma se questa esiste deve esistere per forza anche la capacità di creare delle forme pensiero. So che sa tanto di esoterico, ma non lo è. O almeno non lo è del tutto.<br />
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Che ci sia un potere occulto costituito da una piccola elite che vuole questa crisi finanziaria per ottenere i propri scopi ed imporre progressivamente una dittatura mondiale l'hanno capito in molti. E come fa una piccola elite a governare pressapoco 7 miliardi di persone. Innanzitutto per farlo ha bisogno volente o nolente del nostro consenso anche tacito. E come fa ad averlo? Creando ad arte delle forme pensiero che si dirigono in una direzione ben precisa. I media, i governi, la scuola, le corporation sono tutte delle strutture piramidali in cui solo al culmine c'è qualcuno che conosce il disegno preciso che si è prefissato questo potere occulto. I martellamenti continui da parte dei media dei vari delitti scelti tra i tanti che accadono ogni giorno servono a creare delle forme pensiero negative che spaventino la massa. Le foto che circolano su Facebook mi hanno dato la sensazione che c'è una qualche strana volonta di far passare che un fatto del genere possa benissimo accadere in ogni contesto. Bisogna respingere con forza quest'idea.</div>
Venerishttp://www.blogger.com/profile/11414189944389387890noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9019162652501196532.post-89496497154874388732012-11-08T11:03:00.001+01:002012-11-08T11:34:46.957+01:00Into the wild<div><p>Su facebook circolava qualche giorno fa uno di quei tanti link con frasi scopiazzate di qua e di la che fanno sembrare qualsiasi aforisma una banalita'. Diceva: "Per tutta la vita mi sono preoccupato di cose che poi non sono mai accadute". Io spesso mi chiedo se siamo nati con questa paura paralizzante oppure l'abbiamo acquisita nel tempo. Ecco se c'è qualcosa che mi fa pensare all'esistenza di una coscienza collettiva  questa è proprio la capacità che hanno gli esseri umani di trasmettersi inconsciamente le loro paure e le loro emozioni. Pochi sono gli uomini che riescono a superare la paura di abbandonare le convenzioni sociali pur di seguire il proprio io interiore. Uno di queste forse lo è stato Christopher McCandless che nel 1992 rinuncio' ad ogni bene materiale per vivere immerso nella natura selvaggia. Questo che segue è un suo pensiero: « C'è tanta gente infelice che tuttavia non prende l'iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l'animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo » .</p>
</div>Venerishttp://www.blogger.com/profile/11414189944389387890noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9019162652501196532.post-57963173849025648782012-10-30T16:53:00.000+01:002012-11-03T12:57:24.686+01:00Questione di feelingE' davvero fastidioso oltre che frustrante incontrare sul proprio cammino persone che non ho ancora ben capito il motivo hanno un enorme bisogno di odiarti o perlomeno di avercela con te. E questo a prescindere che tu gli abbia fatto del bene o del male oppure che gli abbia dedicato attenzione o meno. Alcuni ti sono ostili semplicemente per opportunità, magari non è conveniente stare dalla tua parte, troppo rischioso. Altri ti sono ostili perchè pensano fondamentalmente che tu sia un falso, forse nella loro concezione degli esseri umani tu rappresenti un' eccezione che non riescono a catalogare e sono cosi convinti che stai sostanzialmente recitando una parte. Altri poi ti sono ostili semplicemente per invidia, ma questa si sa è la causa più comune che ci possa essere. Poi nella mancanza di un vero torto od uno sgarro che possa giustificare a loro stessi questa ostilità i pretesti possono diventare davvero molto futili, tutto fa brodo per dare il la ad un sentimento di antipatia.<br />
Ma tant'è..non si può piacere a tutti e se devo scegliere tra l'essere me stesso al costo anche di toccare nel vivo delle cose qualcuno ed il fingermi sempre in armonia con chiunque scelgo la prima.Venerishttp://www.blogger.com/profile/11414189944389387890noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-9019162652501196532.post-46566262595534481852012-10-09T12:31:00.000+02:002012-10-10T08:50:03.877+02:00SpazzacaminoHo sempre adorato avere a che fare con persone semplici e per semplici non intendo dire sempliciotti, ma <i>"semplicemente" </i>persone che non hanno il bisogno continuo di mettersi in mostra ed assecondare esasperatamente il loro ego.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmpBwCb3odjep9rhdFa25yZ9Fuz7_viopEvqwGManzDaVZrtu1ZApwXcJdVJO297VCJ9QGjVV8h6WydeCTXMyt9SyxMjr0HkoMrvX8KSDfOVddyIuGRt53diAb1NyhKNIv_Izn22YHH_DT/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmpBwCb3odjep9rhdFa25yZ9Fuz7_viopEvqwGManzDaVZrtu1ZApwXcJdVJO297VCJ9QGjVV8h6WydeCTXMyt9SyxMjr0HkoMrvX8KSDfOVddyIuGRt53diAb1NyhKNIv_Izn22YHH_DT/s1600/images.jpg" /></a></div>
Non so se è per mancanza di ambizione o chissà che altro, fatto sta che fin dan bambino il potere, i posti di comando non mi hanno mai attratto quanto gli altri. Deve essere forse per questo che non ho milioni e milioni di euro nascosti in Svizzera. (<i>Potete anche andare a controllare).</i><br />
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Da bambino per esempio se ascoltavo una favola in cui erano narrati i ruoli di Principe, Re e Spazzacamino, io sognavo di essere lo spazzacamino. Proprio cosi, al posto di uno scettro io avrei preferito di gran lunga uno scopettino da spazzacamino. E se mi avessero messo su un tetto con uno scopettino in mano sarei stato l'essere più felice di questa terra. Non che l'essere Re o Principe mi facesse proprio schifo per carità, anche perchè avrebbe comportato l'avere a disposizione Reggie, Castelli ed essere amato da Regine e Principesse quasi sempre meravigliose.<br />
Ma che ci volete fare io non so per quale arcana ragione avrei preferito piuttosto essere l'amante segreto della regina che la notte si calava dal tetto direttamente nella finestra della sua camera posava lo scopettino in qualche posto ed approfittava dell'assenza del Re.<br />
<div>
Chissà forse già allora avvertivo il peso della responsabilità e le rigide regole delle convenienze sociali.<br />
L' essere Re avrebbe comportato del resto avere anche delle responsabilità su un gran numero di persone. Mentre uno spazzacamino deve dar conto a pochissime persone e grazie al suo lavoro può permettersi il lusso di ammirare il cielo ed i paesaggi da un'ottima prospettiva.<br />
Comunque a proposito di spazzacamini, ho scoperto che esiste anche un bel museo a loro dedicato (<a href="http://www.museospazzacamino.it/">http://www.museospazzacamino.it/</a>) e che ogni anno si tiene un raduno a cui partecipano spazzacamini provenienti da tutto il mondo.<br />
Oh Quanto mi sarebbe piaciuto poterci partecipare anch'io!</div>
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Venerishttp://www.blogger.com/profile/11414189944389387890noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-9019162652501196532.post-57563485999972200422012-09-16T10:13:00.001+02:002012-09-16T10:21:08.912+02:00Un nuovo Paradigma<div><p>Io credo che se vogliamo realmente far elevare la coscienza collettiva di questo pianeta, dobbiamo subito smettere di preoccuparci di non poter soddisfare falsi bisogni. Riflettendo meglio su cio' che ci e' veramente utile e cio' che invece non lo e' affatto. Se vogliamo che avvenga sul serio un cambiamento radicale del pensiero, dei costume e delle abitudini, dobbiamo convincerci prima noi stessi che cio' sia possibile. Fino a quando lo spereremo soltanto cio' non avverra', se invece cominciamo a crederci sul serio allora un altro paradigma sara' possibile.</p>
<br/><img src='https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5Ns596_KJ1nmqcTB5511nnwsf_Y2pEDERS6EaZfwu-n06TbqxCS1df2XcErtcGw1h6oii7Sn9UY4mb-kSgJ_eqZuxG7hGMJfuxn-hsAp9z3HToKzK73nC-NlvjK8zsuOGRA9_g2I1KFQY/' /></div>Venerishttp://www.blogger.com/profile/11414189944389387890noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-9019162652501196532.post-83912766410194570072012-09-06T09:54:00.002+02:002012-09-06T09:54:45.451+02:00Quando ho cominciato ad amarmi davvero - di - Charlie Chaplin<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /><br /><br />Quando ho cominciato ad amarmi davvero,<br />mi sono reso conto che la sofferenza e il dolore emozionali<br />sono solo un avvertimento che mi dice di non vivere contro la mia verità.<br />Oggi so che questo si chiama<br />AUTENTICITA’<br />Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito<br />com’è imbarazzante aver voluto imporre a qualcuno i miei desideri,<br />pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta,<br />anche se quella persona ero io.<br />Oggi so che questo si chiama<br />RISPETTO PER SE STESSI.<br />Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso<br />di desiderare un’altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda<br />é un invito a crescere.<br />Oggi so che questo si chiama<br />MATURITA’.<br />Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito di trovarmi sempre<br />ed in ogni occasione al posto giusto nel momento giusto e che tutto quello<br />che succede va bene.<br />Da allora ho potuto stare tranquillo.<br />Oggi so che questo si chiama<br />RISPETTO PER SE STESSI.<br />Quando ho cominciato ad amarmi davvero,<br />ho smesso di privarmi del mio tempo libero<br />e di concepire progetti grandiosi per il futuro.<br />Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e divertimento,<br />ciò che amo e che mi fa ridere, a modo mio e con i miei ritmi.<br />Oggi so che questo si chiama<br />SINCERITA’.<br />Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò<br />che non mi faceva del bene: cibi, persone, cose, situazioni e da tutto ciò<br />che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso,<br />all’inizio lo chiamavo “sano egoismo”, ma oggi so che questo è<br />AMORE DI SE’<br />Quando ho cominciato ad amarmi davvero,<br />ho smesso di voler avere sempre ragione.<br />E cosi ho commesso meno errori.<br />Oggi mi sono reso conto che questo si chiama<br />SEMPLICITA’.<br />Quando ho cominciato ad amarmi davvero,<br />mi sono rifiutato di vivere nel passato<br />e di preoccuparmi del mio futuro.<br />Ora vivo di piu nel momento presente, in cui TUTTO ha un luogo.<br />E’ la mia condizione di vita quotidiana e la chiamo<br />PERFEZIONE.<br />Quando ho cominciato ad amarmi davvero,<br />mi sono reso conto che il mio pensiero può<br />rendermi miserabile e malato.<br />Ma quando ho chiamato a raccolta le energie del mio cuore,<br />l’intelletto è diventato un compagno importante.<br />Oggi a questa unione do il nome di<br />SAGGEZZA DEL CUORE.<br />Non dobbiamo continuare a temere i contrasti,<br />i conflitti e i problemi con noi stessi e con gli altri<br />perché perfino le stelle, a volte, si scontrarno fra loro dando origine<br />a nuovi mondi.<br />Oggi so che QUESTO è LA VITA!<br /><br /><br />Charlie Chaplin</span>Venerishttp://www.blogger.com/profile/11414189944389387890noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-9019162652501196532.post-84918122602935823312012-09-04T12:51:00.000+02:002012-09-04T12:51:32.361+02:00Il labirinto di Chartres<br />
<h1 style="color: #9f1d35; font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; margin-bottom: 0.33em; margin-top: 1.33em; padding: 0em; text-align: center;">
Il labirinto di Chartres</h1>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em;">
Sul pavimento della cattedrale gotica di Chartres, in Francia, è disegnato il labirinto riprodotto qui sotto.</div>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em;">
La sua forma è circolare e il diametro misura 12,87 m. Per andare dall'ingresso indicato con A, al punto di arrivo indicato con B bisogna percorrere 261,5 m.</div>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em;">
Vuoi raggiungere la saggezza? Vuoi diventare veramente abile in qualche arte? La musica, lo sport, la coltivazione dell'orto, la conoscenza delle persone, l'amore, la matematica,...?</div>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em;">
Questo labirinto ti può insegnare molte cose. C'é un ingresso e il tuo obiettivo è arrivare al centro del labirinto. Ma poi devi saper tornare indietro, in questo mondo normale da cui sei partito. Solo in questo mondo infatti, ciò che hai imparato può essere utile per tutti.</div>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em; text-align: center;">
<img alt="Labirinto di Chartres" src="http://utenti.quipo.it/base5/combinatoria/labirchart1.gif" /></div>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em;">
Appena partito, la Via ti porta subito vicinissimo alla meta.<br />Ti sembra di essere già arrivato, basta fare un salto e sei al centro del labirinto.<br />Ma il salto è impossibile. Devi seguire la Via.</div>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em;">
<img alt="Labirinto di Chartres" src="http://utenti.quipo.it/base5/combinatoria/labirchart3.gif" /></div>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em;">
</div>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em;">
La Via ora si allontana un po' dal centro.<br />Ciò che sembrava facile comincia a mostrare le sue difficoltà.<br />Ciò che sembrava conquistato, è perso.<br />Stai forse scoraggiandoti?<br />Vorresti rivederlo da vicino?</div>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em;">
<img alt="Labirinto di Chartres" src="http://utenti.quipo.it/base5/combinatoria/labirchart4.gif" /></div>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em;">
</div>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em;">
La Via ti porta nuovamente a sfiorare la meta.<br />Credi di essere quasi arrivato. Dopo tutto hai già fatto un bel pezzo di strada!<br />Ma ancora una volta non puoi entrare nel cerchio.</div>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em;">
<img alt="Labirinto di Chartres" src="http://utenti.quipo.it/base5/combinatoria/labirchart5.gif" /></div>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em;">
</div>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em;">
Inesorabilmente la tua presunzione è punita.<br />La Via ti porta lontano, ai limiti dell'universo.<br />Vedi il sole là in fondo, come una piccola stella.</div>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em;">
<img alt="Labirinto di Chartres" src="http://utenti.quipo.it/base5/combinatoria/labirchart6.gif" /></div>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em;">
</div>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em;">
La Via ti mantiene lontano dalla meta.<br />Devi sperimentare percorsi lunghi, freddi e difficili.<br />Ma il desiderio di raggiungere il tuo obiettivo aumenta.</div>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em;">
<img alt="Labirinto di Chartres" src="http://utenti.quipo.it/base5/combinatoria/labirchart7.gif" /></div>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em;">
</div>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em;">
Hai camminato abbastanza.<br />Hai affrontato e superato quasi tutte le difficoltà.<br />Sei ormai un esperto.<br />Ben pochi possono insegnarti qualcosa che tu non sappia già.<br />Improvvisamente, la Via, dai confini dell'universo, ti porta al centro dell'universo.<br />C'è solo una piccola deviazione, come una foglia su un ramo prima del fiore.<br />E' un'illuminazione.</div>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em;">
<img alt="Labirinto di Chartres" src="http://utenti.quipo.it/base5/combinatoria/labirchart8.gif" /></div>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em;">
</div>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em;">
Ricorda la partenza.<br />Assomiglia all'arrivo, ma è tutt'altra cosa.</div>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em;">
<img alt="Labirinto di Chartres" src="http://utenti.quipo.it/base5/combinatoria/labirchart9.gif" /></div>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em;">
Alcuni si sono fermati ai primi passaggi<br />e continuano a guardare il fiore<br />credendo di essere arrivati.</div>
<div style="font-family: Arial, 'Helvetica sans-serif'; font-size: 16px; margin-bottom: 0.3em; margin-top: 0.3em; padding: 0em;">
Se vuoi arrivare devi percorrere tutta la strada,<br />non esistono scorciatoie.</div>
<br class="Apple-interchange-newline" />Venerishttp://www.blogger.com/profile/11414189944389387890noreply@blogger.com2