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20 marzo 2008

Dal sito del PD

Chi promette e chi fa
“C’è chi taglia i costi della politica e chi lancia accuse volgari e astiose”. Le parole di Goffredo Bettini in occasione della conferenza stampa convocata presso la sede nazionale del PD per illustrare le proposte per abbattere i costi della politica non lasciano spazio a dubbi. In merito alle accuse rivolte a Walter Veltroni da Gianfranco Fini a proposito dell’indennita percepita in quanto ex parlamentare europeo Bettini ha parlato di un “attacco personale pienamente ascrivibile nell’orizzonte, nel modus operandi, della destra, un atteggiamento fatto di invettive ed accuse infamanti”.

L’indennità di Veltroni e le parole di Fini. Tre cose da sapere

In merito alle accuse rivolte a Walter Veltroni dal segretario di AN a proposito dell’indennità percepita in quanto ex parlamentare europeo Bettini ha parlato di un “attacco personale pienamente ascrivibile nell’orizzonte della destra, un atteggiamento fatto di invettive ed accuse infamanti”.



1. La somma di questo trattamento più lo stipendio da sindaco della capitale è pari a circa la metà di quanto ha percepito per anni l’onorevole Fini come parlamentare, vice premier e ministro.



2. Quell’indennità Walter Veltroni non l’ha mai voluta, ma quando gli fu detto che ciò non era possibile per legge, decise di devolverla in beneficenza. 2)Con le sue risorse, in questi anni il segretario del Pd ha finanziato più di centomila euro per progetti e associazioni del volontariato. Nella fattispecie, 25 mila euro alla Caritas, 25 mila a Sant’Egidio, 25 mila all’Amref per una scuola in Africa, 25 mila per un progetto di sostegno a ragazzi autistici.

3) Come ha detto Bettini “Fini ha avuto gli stessi incarichi di Veltroni è stato ministro e vicepresidente del consiglio dei ministri,ma sul piano personale l’onorevole Fini ha fatto le stesse cose? C’è chi lavora per migliorare lo Stato in cui viviamo è chi, invece, vuole perpetrare uno status quo che non fa bene a nessuno se non alle solite classi privilegiate. La differenza tra il Pd e il Pdl è anche nello scarto tra le promesse del marinaio e la certezza dei fatti. Fini sui costi della politica ha rifiutato la possibilità di avviare una discussione sobria, matura e bipartisan della quale ne avrebbe beneficiato l’intero Paese”.



Le proposte di Veltroni e del PD prevedono il taglio degli stipendi dei parlamentari nel momento in cui la crisi economica aumenta sempre di più il divario tra gli stipendi delle persone e quanto percepiscono i loro rappresentanti. Come? Con la riduzione dei partiti e dei parlamentari, con la cancellazione di quell’anomalia secondo la quale il finanziamento pubblico ai partiti riguarderebbe anche quei soggetti politici che non hanno superato la soglia di sbarramento e perciò non hanno una rappresentanza in parlamento,e ancora con la riforma sostanziale dei regolamenti del Parlamento a causa dei quali proliferano i gruppi parlamentari. Tutit punti del programma di governo come anche la proposta di adottare il metodo contributivo anche per le pensioni dei parlamentari.

Come ha spiegato Ermete Realacci “a febbraio, ci siamo opposti al voto anticipato per modificare i regolamenti parlamentari. Con questa semplice riforma avremmo calmierato i costi e avremmo dato stabilità alla futura legislatura, ma c’è stato impedito. La legislatura ha rappresentato un momento di rottura nei confronti delle politiche del centrodestra. È la prima volta che la Camera e il Senato hanno chiuso il loro bilancio con un segno meno. Ma siamo consapevoli che c’è tanto da fare”.”.

E il vicecapogruppo al Senato del PD, Luigi Zanda, ricorda il lavoro avviato dal governo Prodi, che in soli venti mesi è riuscito a ridurre la spesa corrente.

I tagli in Parlamento:

30% in meno delle spese complessive per ministri e sottosegretari;

30% in meno, rispetto al governo precedente, per le spese dei voli di Stato;

riduzione del numero dei ministeri a dodici;

riduzione del 20% dei compensi per i Commissari straordinari di governo.

Grazie alla riforma dei vitalizi dei parlamentari non sarà più possibile percepire la pensione dopo soli due anni e mezzo, ma ce ne vorranno almeno cinque.

I tagli per la Pubblica amministrazione:

30% in meno per le spese di organi monocratici e collegiali;

10% in meno per incarichi di consulenza, rispetto a quanto previsto dalla legge finanziaria del 2006; fissazione di un tetto per gli stipendi dei manager

razionalizzazione dei costi delle comunità montane,

riduzione del tetto massimo di assessori e consiglieri nei comuni (con popolazione superiori a 100.000 ab.).



Le promesse di AN.

Bettini ha ricordato la “solenne” dichiarazione fatta dall’onorevole Fini alla Camera dei Deputati il 12 marzo del 1999 contro il finanziamento pubblico ai partiti: “Noi incasseremo 15-20 miliardi dopo il voto e copriremo le nostre spese con 800 lire a voto, va da sé che se si prendono 6 milioni di voti, moltiplicati per 800 lire si arriva a 4 mld e 800 milioni, quindi restano circa 15 miliardi. Una parte di questi sarà dedicata all’attività del comitato per il referendum (per l’abolizione della legge suddetta) ed un’altra parte… servirà a finanziare iniziative destinate alla vita, alla sicurezza e alla solidarietà”.

Ma come ha ricordato Bettini “di tutto questo non c’è traccia se non nei verbali della Camera, quindi da quale pulpito Fini ci accusa di imbrogliare gli Italiani?

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