Post in evidenza
Le magie in cui credo
Perchè alcune magie seppur banali sono vere... Credo fermamente al potere magico di un sorriso che ci viene donato gratuitamente ed...
23 dicembre 2010
I miei auguri
Il mio augurio per questo Natale è che possiate vivere ogni instante della vostra vita intensamente, assaporarne le gioie che ci dona. Vivendo senza pregiudizi o preconcetti e disinvoltamente senza remore alcuna. La vita è fatta anche per sbagliare per poi correggersi. E poi a mio avviso è meglio avere dei rimorsi piuttosto che dei rimpianti, vuol dire che si è vissuto.
Ecco se non si è ancora capito io sto seriamente pensando di propormi in una setta come Guru, di questi tempi mi sembra una buona sistemazione.
15 ottobre 2010
Avevano vinto loro?
Io personalmente quando assistetti alle notizie delle varie stragi del 92' un'idea che forse avevano vinto loro me la feci, anche se poi non mi sarei mai immaginato che addirittura avrebbero governato questo paese. Ma è proprio andata cosi?
3 ottobre 2010
Gliese 581g
Lontano dal nostro sistema 20 anni luce è il primo pianeta più simile alla Terra mai individuato.La scoperta fatta da un gruppo di ricerca coordinato dall’ Università della California a Santa Cruz e il Carnegie Institution di Washington.Si tratta del primo caso di un pianeta potenzialmente abitabile, in grado cioè di sostenere la vita, anche se diversa da quella che noi conosciamo.
29 agosto 2010
Tutta l'arte è completamente inutile
L'artista è il creatore di cose belle.
Rivelare l'arte e nascondere l'artista è il fine dell'arte.
Il critico è colui che può tradurre in diversa forma o in nuova sostanza la sua impressione delle cose belle.
Tanto le più elevate quanto le più infime forme di critica sono una sorta di autobiografia.
Coloro che scorgono brutti significati nelle cose belle sono corrotti senza essere affascinanti. Questo è un errore.
Coloro che scorgono bei significati nelle cose belle sono le persone colte. Per loro c'è speranza.
Essi sono gli eletti: per loro le cose belle significano solo bellezza.
Non esistono libri morali o immorali. I libri sono scritti bene o scritti male. Questo è tutto.
L'avversione del diciannovesimo secolo per il realismo è la rabbia di Calibano che vede il proprio volto riflesso nello specchio.
L'avversione del diciannovesimo secolo per il romanticismo è la rabbia di Calibano che non vede il proprio volto riflesso nello specchio.
La vita morale dell'uomo è parte della materia dell'artista, ma la moralità dell'arte consiste nell'uso perfetto di un mezzo imperfetto. L'artista non desidera dimostrare nulla. Persino le cose vere possono essere dimostrate.
Nessun artista ha intenti morali. In un artista un intento morale è un imperdonabile manierismo stilistico.
Nessun artista è mai morboso. L'artista può esprimere qualsiasi cosa.
Il pensiero e il linguaggio sono per un artista strumenti di un'arte.
Il vizio e la virtù sono per un artista materiali di un'arte.
Dal punto di vista formale il modello di tutte le arti è l'arte del musicista. Dal punto di vista del sentimento il modello è l'arte dell'attore.
Ogni arte è insieme superficie e simbolo.
Coloro che scendono sotto la superficie lo fanno a loro rischio.
L'arte rispecchia lo spettatore, non la vita.
La diversità di opinioni intorno a un'opera d'arte dimostra che l'opera è nuova, complessa e vitale.
Possiamo perdonare a un uomo l'aver fatto una cosa utile se non l'ammira. L'unica scusa per aver fatto una cosa inutile è di ammirarla intensamente.
Tutta l'arte è completamente inutile.
25 agosto 2010
Oddio il blog!!!!
8 luglio 2010
Se loro non lo scrivono possiamo farlo Noi!
Mi dice che risulto morosa dal mese di settembre del 2009. Mi chiede come mai.
Le dico che dal 4 aprile dello scorso anno ho lasciato la mia casa e non vi ho più fatto ritorno. Causa terremoto. Il decoder sky giace schiacciato sotto il peso di una
parete crollata.
Ammutolisce.
Quindi si scusa e mi dice che farà presente quanto le ho detto a chi di dovere. Poi, premurosa, mi chiede se ora, dopo un anno, è tutto a posto.
Mi dice di amare la mia città, ha avuto la fortuna di visitarla un paio di anni fa. Ne è rimasta affascinata. Ricorda in particolare una scalinata in selci che scendeva dal Duomo verso la basilica di Collemaggio.
E mi sale il groppo alla gola. Le dico che abitavo proprio lì.
Lei ammutolisce di nuovo. Poi mi invita a raccontarle cosa è la mia città oggi.
Ed io lo faccio.
Le racconto del centro militarizzato. Le racconto che non posso andare a casa mia quando voglio. Le racconto che, però, i ladri ci vanno indisturbati.
Le racconto dei palazzi lasciati lì a morire. Le racconto dei soldi che non ci sono, per ricostruire. E che non ci sono neanche per aiutare noi a sopravvivere.
Le racconto che, dal primo luglio, torneremo a pagare le tasse ed i contributi, anche se non lavoriamo. Le racconto che pagheremo l'i.c.i. ed i mutui sulle case distrutte. E ripartiranno regolarmente i pagamenti dei prestiti. Anche per chi non ha più nulla. Che, a luglio, un terremotato con uno stipendio lordo di 2.000 euro
vedrà in busta paga 734 euro di retribuzione netta. Che non solo torneremo a pagare le tasse, ma restituiremo subito tutte quelle non pagate dal 6 aprile.
Che lo stato non versa ai cittadini senza casa,che si gestiscono da soli, ben ventisettemila, neanche quel piccolo contributo di 200 euro mensili che dovrebbe aiutarli a pagare un affitto. Che i prezzi degli affitti sono triplicati. Senza nessun controllo. Che io pago ,in un paesino di cinquecento anime, quanto Bertolaso pagava per un'appartamento in via Giulia, a Roma.
La sento respirare pesantemente. Le parlo dei nuovi quartieri costruiti a prezzi di residenze di lusso.
Le racconto la vita delle persone che abitano lì. Come in alveari senz'anima. Senza neanche un giornalaio. O un bar. Le racconto degli anziani che sono stati sradicati dalla loro terra. Lontani chilometri e chilometri. Le racconto dei professionisti che sono andati via. Delle iscrizioni alle scuole superiori in netto calo. Le racconto di una città che muore.
E lei mi risponde, con la voce che le trema. " Non è possibile che non si sappia niente di tutto questo. Non potete restare così. Chiamate i giornalisti televisivi. Dovete dirglielo. Chiamate la stampa. Devono scriverlo."
Loro non scrivono voi fate girare
Ah già il blog!
11 giugno 2010
Io Parlo a Vanvera!
27 maggio 2010
Sei così bella che stento a tenere gli occhi sul tassametro
23 maggio 2010
Mi danno fastidio..
16 maggio 2010
Un "giornalista-Giornalista"
Non sono solito scrivere recenzioni sui film che mi sono piaciuti su questo blog, ne tanto meno quello che sto per scrivere ne vuole essere una. Sta di fatto che ho appena finito di vedere “Fortapasc” che narra la vicenda di Giancarlo Siani, un giovane giornalista del Mattino di Napoli ucciso dalla camorra nel 1985 e mi è piciuto molto. Il film ha il merito di non consacrare Siani come un' eroe o uno che si è immolato per la giustizia, ma soltanto come un ragazzo a cui piaceva Vasco Rossi, che aveva intenzione di fare bene il suo lavoro e che voleva diventare un “giornalista-giornalista”, per questo nei suoi articoli non taceva mai notizie scomode o pericolose. Aveva una coscienza civile come c'è l'abbiamo in tanti in fondo, ma lui a differenza nostra aveva anche il coraggio di urlare la propria disapprovazione e denunciare senza pensare troppo alle consuguenze. Ma in un paese come il nostro questo è un lusso che non ci si può permettere e quel ragazzo ha fatto la fine che ha fatto a soli 26 anni. Io mi sto chiedendo se almeno il suo sacrificio sia valso a qualcosa visto che dopo tanti anni di distanza la storia si ripete ancora con i casi di Roberto Saviano e Rosaria Capacchione che per aver denunciato al loro volta gli affari e gli intrecci sporchi tra politici e camorra sono costretti a vivere sotto scorta. Serve a qualcosa o ci si rovina soltanto la vita ad essere “giornalisti-giornalisti” se poi tutti gli altri sono “giornalisti-impiegati” ?
2 maggio 2010
A A A Pragmatismo cercasi....
16 aprile 2010
Vorrei parlare d'altro
10 aprile 2010
Le pagliuzze e la trave
4 aprile 2010
Buona Pasqua
29 marzo 2010
Me ne sto in disparte
25 marzo 2010
Rai per una notte!
Nel nome della "par-condicio" si è deciso di spegnere le trasmissioni di approfondimento giornalistico e forse, come sembra, per colpirne una in particolare: "ANNOZERO" di Michele Santoro. Cosi per aggirare la censura santoro ha pensato bene di andare lo stesso in onda, non sulla Rai ma su quel gran strumento di democrazia che è internet. E non solo.
Solo in Lombardia il programma sarà trasmesso da dieci diversi canali TV (Sky TG 24, RedTv, TeleLombardia, Canale 6, Antenna 3, Telenova, Current TV, Libera 924 Sky e YouDem TV) qui in Campania da Napoli Tv, Canale21 e TeleLuna; alcune radio, in streaming su decine di blog/siti internet e dal vivo in almeno un centinaio di piazze sparse qua e là in tutta Italia con l'ausilio di schermi giganti oltre a tanti privati cittadini che si stanno organizzando per visioni "condominiali"; basta avere un televisore e citofonare ai vicini...
Ci saranno: Roberto Benigni, Antonio Cornacchione, Teresa De Sio, Gillo Dorfles, Elio e le Storie Tese, Emilio Fede, Giovanni Floris, Milena Gabanelli, Sabina Guzzanti, Riccardo Iacona, Giulia Innocenzi, Gad Lerner, Daniele Luttazzi, Trio Medusa, Mario Monicelli, Morgan, Nicola Piovani, Norma Rangeri, Filippo Rossi, Michele Santoro, Barbara Serra, Marco Travaglio, Vauro e Antonello Venditti.
4 marzo 2010
Grandi quesiti esistenziali
24 febbraio 2010
Solo qui...
9 febbraio 2010
Bisogna farsi sentire
1 febbraio 2010
Italiani Brava Gente
Forse non c'entra niente con il fatto che questo è un paese che se non razzista sicuramente non ha un buon rapporto con gli stranieri. Ma sta di fatto che è accaduto qui in Italia. Un paese in cui il rispetto per le regole e per tutto ciò che è pubblico viene sempre meno. E cosi accade che una ragazza, quella che vedete nella foto sulla neve. Una ragazza dell'est di nome Eva, una ragazza che ha scelto di vivere nel nostro paese venga uccisa mentre sta in bicicletta per una via di Roma da un'auto pirata. Una ragazza che ha creduto che in questo paese si potesse circolare liberamente in bicicletta per le vie di una città caotica e sempre più cinica.
Ecco io credo che ciò che è accaduto alla fine del 2009 si possa considerare come l'emblema della stato in cui versa questo paese.
8 gennaio 2010
Bob Kennedy ed il "Pil"
Uno dei pochi vantaggi del passaggio alla tv digitale è l'aggiunta di qualche canale tematico come Rai Storia, che mi ha consentito alcuni giorni fa di riascoltare il discorso sul "p.i.l." di Bob kennedy.
Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel
mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del
paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL).
Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette,
e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni
per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza
per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili
e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della
peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte,
e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione
o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità
dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti.
Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il Pil
non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza,
né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che
rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se
possiamo essere orgogliosi di essere Americani.
5 gennaio 2010
Adda passà a' Nuttata
Popular Post
-
In una celebre scena del film "Manhattan" di Woody Allen, quella in cui si trova con Diane Keaton all'interno di un Taxi si pr...
-
Tenere un diario è consuetudine di un uomo solitario. Tenere un blog invece cos'è consuetudine di un isolamento sociale? Al diario ...
-
Ma il tempo è reale oppure è soltanto una nostra percezione ? Nel film "32 Dicembre" di Luciano De Crescenzo che come al solito in...
-
Poi mi dicono che parlo sempre delle stesse cose. Ma come si fa (dico io) a rimanere inermi dinanzi ad un simile complotto comunista-cattoli...
-
E' il secondo post consecutivo che inizio parlando del social network Facebook, magari passandone anche per un afecionado . Bene, non lo...
-
Ci ostiniamo a dire Io, Io, Io a credere di avere una identità precisa. Nonostante in noi non è rimasto un solo atomo di quando siamo venut...
-
Oggi vorrei parlarvi della stima incondizionata che nutro per Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti. Oddio in realtà più che dell'artista ...