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Le magie in cui credo

Perchè alcune magie seppur banali sono vere... Credo fermamente al potere magico di un sorriso che ci viene donato gratuitamente ed...

28 febbraio 2009

Scusa ma tu sei proprio di Napoli Napoli?

Spesso mi capita di stare fuori dalla mia città, e di conseguenza mi capita di avere a che fare con persone di altri posti. Ci si parla, ci si presenta e quando si sentono dire che sei napoletano la reazione può essere di due tipi, ma sempre di grande aspettativa. La prima, quella "negativa" è da preferire. E si perchè se la reazione è negativa, vale a dire di quelli che nutrono un po di sospetti verso un abitante di una città che quasi tutti i giorni è nei telegiornali per un brutto fatto di cronaca, e che magari al solo nome di Napoli hanno l'istinto di mettersi la mano sul portafogli per controllare se c'è ancora o magari se sono titolari di un albergo si aspettano di trovare la camera sfasciata dopo il soggiorno, il massimo che ti può succedere è essere evitati, guardati con diffidenza, ma magari poi alla fine si riesce pure a far ricredere chi era un po troppo prevenuto. Ma se la reazione è di tipo inverso, vale a dire di quelli che immaginano il napoletano tipico come uno che va in giro con un mandolino in una mano ed una fetta di pizza nell'altra allora è la fine. Non stai più tranquillo. Da te si aspettano di tutto, innanzitutto che li faccia divertire, che gli prepari un buon caffè, alle volte pretendono pure che sappia fare una pizza. Non immaginano assolutamente che ci possa essere un napoletano simile in tutto e per tutto a... che ne so.. ad uno di Perugia, di Viareggio, no è impossibile. E se tu non soddisfi appieno uno solo degli stereotipi che ti attribuiscono arrivano a mettere in dubbio la tua napoletanità chiedendoti: "Scusa ma tu sei proprio di Napoli Napoli?"

23 febbraio 2009

Una triste storia in mondovisione

La storia è quella di Jade Goody una ex concorrente del grande fratello britannico malata terminale di cancro. Ho letto che ieri si è sposata e che ha venduto i diritti del proprio matrimonio ad un magazine per 700.000 euro. Questa ragazza dal passato un po burrascoso e dai modi non proprio raffinati, madre di due figli, con il marito in galera (per sposarsi ha ricevuto un permesso premio) era molto famosa in patria, tanto che aveva lanciato pure una propria linea di profumi ed autorizzato due biografie che sono andate a ruba. La sua vita negli ultimi anni si è svolta sempre davanti alle telecamere, tanto che la notizia della sua malattia l'ha ricevuta proprio mentre parteciapava ad un altro reality in India. Ora che tutti sanno delle sue condizioni è diventato un caso mediatico di livello mondiale. C'è addirittura una specie di documentario "Jade's progress" che racconterà tutte le fasi della malattia. "Ho vissuto davanti alle telecamere. E forse ora morirò davanti alle telecamere. Ho pensato che se guadagnerò a sufficienza mentre sono malata, metterò da parte abbastanza per mandare i miei figli a una scuola privata. È anche un modo per tenermi impegnata, per avere qualcosa a cui pensare oltre al cancro". Io di questa triste storia proprio non so che pensare, ma credo che questa volta il reality sia stato veramente tale, cioè per quello che era la sua idea iniziale, quella di  mostrare la vita reale delle persone.

18 febbraio 2009

Tra la Sardegna, Benigni e Oscar Wilde

Anche i sardi si sono fatti affascinare (dal mio punto di vista: fregare) dal Cavaliere. Che ci vogliamo fare!? E' un film già visto oramai. E pensare che li avevano uno come Soru, uno onesto, uno tutto d'un pezzo, un vero sardo. Ma non è bastato.
Veltroni dal canto suo ha dato le dimmissioni. Era ora!!!! L'idea del partito democratico si è rivelata sbagliata in Italia. E poi.. o le bugie si dicono bene (vedi il cav.) oppure ti si rivoltano contro in breve tempo. Quando disse che dopo aver fatto il sindaco di Roma si sarebbe ritirato dalla politica tutti noi ci credemmo, ma dopo poco tempo ce lo siamo ritrovati a capo di un nuovo partito con idee confuse e senza una linea precisa. Caro Walter, sono contento che sei rinsavito, anche se in ritardo.
Ma parliamo di cose serie: Ieri sera in prima serata è andata in onda una poesia di Oscar Wilde. Ed è stato su una tv italiana. La Rai. Non ci potevo credere. Abituato a reality vari etc.. Solo grazie a Benigni possono accadere queste cose in Italia. E' un grande. Il suo pezzo di ieri sera sulla Zanicchi è stato magnifico. Io ho guardato il Festival solo perchè c'era lui.


6 febbraio 2009

Rispetto per Eluana

Al di là della vicenda personale di questa povera ragazza e della sua famiglia, sulla quale non è lecito entrare minimamente, emerge con chiarezza il concetto di DEMOCRAZIA e di RISPETTO. Tutto si riduce ad un mero esercizio di irrazionale POSSESSO anche a costo di scontri istituzionale che devono essere comunque VINTI col braccio di ferro del "padrone". Mi auguro che ciò serva a far riflettere quanti gli hanno dato "fiducia"; ma serva anche alla "opposizione": non si può avere NULLA, NULLA da spartire con simili persone. Mi auguro pure che il Capo dello Stato, finalmente, persegua con COSTANZA il suo compito di GARANTE.

4 febbraio 2009

Yehoshua: un insulto a 6 milioni di martiri

Hamas continua a sparare razzi anche e soprattutto perché Gaza è la più
grande prigione a cielo aperto del mondo, definita nel 2007 dal
sudafricano John Dugard, Special Rapporteur per i Diritti Umani in
Palestina dell'ONU, "Apartheid... da sottoporre al giudizio
della Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja
". Perché
nell'agosto del 2006
la Banca Mondiale
dichiarava che "la povertà a Gaza colpisce i due terzi della
popolazion
e", con povertà definita come un reddito di 2
dollari al giorno pro capite, che è il livello africano ufficialmente
registrato. Perché appena dopo le regolari e democratiche elezioni del
gennaio 2006 con Hamas vittoriosa, Israele inflisse 1 miliardo e 800
milioni di dollari di danni bombardando la rete elettrica di Gaza e
lasciando più di un milione di civili senza acqua potabile. Perché nel
2007 l 'ex ministro inglese per lo Sviluppo Internazionale, Clare Short,
dichiarò alla Camera dei Comuni di Londra "sono scioccata dalla
chiara creazione da parte di Israele di un sistema di Apartheid, per cui
i palestinesi sono rinchiusi in quattro Bantustan, circondati da un
muro, e posti di blocco che ne controllano i movimenti dentro e fuori
dai ghetti
(sic)". Ecco perché. Perché sono 60 anni che
Israele strazia i palestinesi con politiche sanguinarie, razziste e fin
neonaziste.
A.B.Y. "Ti chiesi allora se ritenevi plausibile che Hamas
potesse convincerci adottando un comportamento del genere o se,
piuttosto, non avrebbe ottenuto il risultato contrario, e se fosse
giusto riaprire le frontiere a chi proclamava apertamente di volerci
sterminare."

Arafat riconobbe Israele nel 1993, agì fermamente per reprimere Hamas
(come testimoniò Ami Ayalon, ex capo dei servizi segreti Shab'ak
israeliani, nel 1998) e cosa ottenne? Barak, Clinton e poi Sharon lo
distrussero. Hamas ha dichiarato ufficialmente nel luglio del 2006 con
una lettera al Washington Post di riconoscere il diritto degli ebrei
all'esistenza in Palestina fianco a fianco dei palestinesi
. Nessun
media italiano o europeo ha ripreso la notizia. Nessuno.
A.B.Y. "... I valichi, da allora, sono stati riaperti più
volte, e richiusi dopo nuovi lanci di razzi. Sfortunatamente, però, non
ti ho mai sentito proclamare con fermezza: adesso, gente di Gaza, dopo
aver respinto giustamente l’occupazione israeliana, cessate il
fuoco..."

Respinto l'occupazione? Sono in una gabbia che li affama, che li fa
morire ai posti di blocco, che gli nega l'essenziale per vivere. Di
nuovo Dugard: "A tutti gli effetti, a seguito del ritiro
israeliano, Gaza è divenuta un territorio chiuso, imprigionato e ancora
occupato
".
A.B.Y. "Talvolta penso, con rammarico, che forse tu non provi
pena per la morte dei bambini di Gaza o di Israele, ma solo per la tua
coscienza. Se infatti ti stesse a cuore il loro destino giustificheresti
l’attuale operazione militare, intrapresa non per sradicare Hamas da
Gaza ma per far capire ai suoi seguaci (e malauguratamente, al momento,
è questo l’unico modo per farglielo capire) che è ora di smetterla
di sparare razzi su Israele, di immagazzinare armi in vista di una
fantomatica e utopica guerra che spazzi via lo Stato ebraico e di
mettere in pericolo il futuro dei loro figli in un’impresa assurda e
irrealizzabile..."

Questo è il razzismo di questi assassini vestiti da colombe. Vogliono
'educare' gli 'untermenschen' arabi a frustate, "fargli
capire", come usava ‘far capire' nei campi di cotone della
Louisiana 200 anni fa o nel ghetto di Varsavia, pochi decenni fa. 'Fargli
capire' le cose ammazzando i loro bambini? Le loro donne?
Questo si
chiama massacro, è un crimine contro l'umanità che viola le
Convenzioni di Ginevra e i Principi di Norimberga. Questo Abrham B.
Yehoshua è un mostro, e lui e i suoi colleghi non hanno appreso alcunché
dal nazismo, anzi, hanno solo appreso come replicarlo.
"Oggi, per la prima volta dopo secoli di dominio ottomano,
britannico, egiziano, giordano e israeliano, una parte del popolo
palestinese ha ottenuto una prima, e spero non ultima, occasione per
esercitare un governo pieno e indipendente su una porzione del suo
territorio."

Su una porzione del suo territorio... Non c'è limite all'abominio
intellettuale di questo scrittore. Gli 'untermenschen' arabi devono
essere grati di poter fare la fame su un fazzoletto di terra privo di
ogni sbocco economico/commerciale e che è una frazione di quel 22%
delle loro terre che gli è rimasto dopo che Israele gli ha rubato il
78% a forza di massacri e pulizia etnica.
"Se intraprendesse opere di ricostruzione e di sviluppo sociale,
anche secondo i principi della religione islamica, dimostrerebbe al
mondo intero, e soprattutto a noi, di essere disposto a vivere in pace
con chi lo circonda, libero ma responsabile delle proprie
azioni..."

Come aver detto agli etiopi nel 1984: "Se imparaste a coltivare la
terra invece che chiedere l'elemosina all'ONU...".
Questo Abrham B. Yehoshua è, lo ribadisco e me ne assumo la
responsabilità, un mostro. Lo è in forma più disgustosa di Sharon, di
Olmert, della Livni, poiché traveste la sua perfidia disumana da 'colomba'.
L'ipocrisia della tragedia israelo-palestinese è arrivata a livelli
biblici di disgusto. E ricordo, per tornare in Italia, la posizione dei
nostri intellettuali di sinistra, ‘colombe’ anch’essi, come
esplicitata sul sito http://www.sinistraperisraele.it/home.asp?idtesto=185&idkunta=185,
dove campeggia una commemorazione di Uri Grossman, figlio dell’altra
‘colomba’ israeliana di chiara fama, David Grossman, ucciso durante
l’invasione israeliana del Libano del 2006. La morte di un figlio è
sempre una tragedia immane, e quella morte lo è nel suo aspetto
privato. Non oserei profferire parola su questo.
Ma vi è un aspetto pubblico di essa, che stride e che fa ribollire la
coscienza: Uri Grossman era un soldato di un esercito invasore,
criminale di guerra, oppressore da 60 anni di un intero popolo, e che in
Libano ha massacrato oltre 1000 esseri umani innocenti, dopo averne
massacrati
19.000 in

identiche circostanze nel 1982 e molti altri nel 1978. Uri Grossman era
una pedina di una impresa criminale, ma venne commemorato su tutti i
media italiani, e ancora lo è sul sito dei nostri ‘intellettuali
colombe’.

Dove sono le commemorazioni della montagna di Abdel, Baher, Fuad, Adnan,
la cui vita spezzata a due anni, a tredici anni, a trent’anni, e senza
aver mai indossato la divisa di un esercito criminale di guerra, ha
lasciato il medesimo strazio e il medesimo buio di vivere di “papà,
mamma, Yonatan e Ruti” Grossman? Dove sono? Dove?

"Far capire"... "malauguratamente è l'unico modo".
Queste parole, Abrham B. Yehoshua, questi 'intellettuali' traditori, la
difesa del sionismo e delle condotte militari di Israele dal 1948, sono
un insulto a sei milioni di martiri ebrei dell'Olocausto nazista. Lo scrivo, lo dico e mi chiamo Paolo Barnard.
www.disinformazione.it

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