Dopo virus e troian vari nel mio pc con cui ho dovuto combattere eccomi di nuovo qui a scrivere nel blog. Nel frattempo però ho avuto anche il tempo di vedere un film, segnalatomi da più amici come un vero capolavoro. Si tratta del film: "Il Curioso caso di Benjamin Button", che vi sconsiglio vivamente. Come caso non c'è che dire è veramente curioso: in pratica Benjamin Button nasce vecchio e muore neonato. E allora? Dopo essermi sorbito quasi tre ore della sua "stra-ordinaria" vita è questa l'unica domanda che mi sia balenata alla mente. Perchè il caso è sì curioso, ma fatto sta che a nessuno sembra importare granchè. Nemmeno allo stesso Benjamin. Per tutto il film questo miracolo della natura passa inosservato tra le persone che lo vedono crescere e ringiovanire, come fosse un fatto del tutto naturale. Peraltro l'incredibile corsa "à rebours" del protagonista sembra non influire granchè nell'intreccio e aleggia come una sorta di "irrisolto", di pretesto nell'economia generale dell'opera. Risolto quindi, alla buona, questo pretenzioso stratagemma, resta il problema di come riempire queste fatidiche tre ore? Beh, con il resoconto ostinato e minuzioso della vita di questo strano individuo, priva di qualsiasi mordente o evento realmente degno di nota. Il film comunque mi ha riportato alla mente un' altra nascita straordinaria (stavolta vera) che ci fu a Napoli durante la guerra e che creò molto scalpore. Ad una coppia di sposi napoletani accade un "fatto straordinario" Il loro primo genito nacque con la pelle nera. Tutti i medici ed i migliori scienziati cercarono di dare una spiegazione allo straordinario evento, ma nessuno di loro riuscì a dare una risposta esauriente. Da questa vicenda nacque anche una famosa canzone che allora cantavano tutti: sia il popolo che le truppe alleate americane presenti in città, tra cui molti di loro di colore.
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