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Le magie in cui credo

Perchè alcune magie seppur banali sono vere... Credo fermamente al potere magico di un sorriso che ci viene donato gratuitamente ed...

27 marzo 2009

Bisogna fidarsi di Fini?

Il vero garante delle istituzioni lo so è il capo dello stato, ma c'è un'altra persona che in questi giorni vuole dare ad intendere a tutti che il suo percorso politico è ormai in via di definizione e che può essere considerato un vero leader europeo, se non addirittura un vero statista. Quest'uomo è Gianfranco Fini, si proprio lui, il presidente della camera nonchè ex segretario di Alleanza nazionale e prima ancora del M.S.I. Oramai è rimasto l'unico di questo governo ad andare qualche volta contro corrente, tutti gli altri sono perfettamente allineati e coperti. E' successo con il caso Englaro, ed è successo pochi giorni fa quando Fini ha invitato il premier a non irridere il parlamento.
Ritengo che sia tutt'altro che uno scontro ma un sapiente gioco delle parti dove il primo lancia il sasso e l'altro fa finta di non raccoglierlo, ma, intanto, si parla di numero eccessivo di parlamentari, di regolamenti delle camere da superare, ecc. Gli intendimenti sono chiari e lo scontro è fittizio ma serve a lanciare nuovi temi e, soprattutto sapere cosa ne pensano le forze politiche e l'opinione pubblica di queste questioni. D'altronde è passato poco tempo da quando Fini andando al Costanzo Show dichiarò che se avesse saputo che il professore di suo figlio fosse stato omosessuale non avrebbe più mandato il figlio a scuola, equiparando in un certo senso gli omosessuali ai pedofili. Il fatto è che sono diffidente.  A me questa destra fa paura per quello che ha in mente di fare e per i suoi legami. E non mi bastano uscite del tipo: "No al pensiero unico" o "Lo stato deve essere laico" voglio anche i fatti.

19 marzo 2009

Io sono leggenda.....o quasi!

Mi chiamo Veneris e sono l'ultimo blogger sopravvissuto dopo che un terribile virus si è abbattuto su tutta la blogosfera. Il nome in codice di questo tremendo virus è “Facebook” ed i suoi effetti sono devastanti. Nel giro di poco tempo ha spopolato: blog, forum, chat, newsgroup etc. ed ha trasformato i blogger da esseri perfettamente in grado di intendere e di volere ad esseri non pensanti capaci solo di essere fan di questo o di quell'altro personaggio.

Ogni giorno da queste pagine trasmetterò un messaggio per verificare la presenza di altri bloggers sopravvissuti, se stai leggendo questo post quindi e non sei stato ancora contagiato sappi che non sei solo .

P.s.: Scrivendo questo post ho dimenticato un piccolo ed insignificante particolare e cioè che anch'io sono iscritto a Facebook e che tra le altre cose sono diventato fan della nutella, di Omer Simpson e della sigaretta di Gighen.

12 marzo 2009

Il curioso caso di...

Dopo virus e troian vari nel mio pc con cui ho dovuto combattere eccomi di nuovo qui a scrivere nel blog. Nel frattempo però ho avuto anche il tempo di vedere un film, segnalatomi da più amici come un vero capolavoro. Si tratta del film: "Il Curioso caso di Benjamin Button", che vi sconsiglio vivamente. Come caso non c'è che dire è veramente curioso: in pratica Benjamin Button nasce vecchio e muore neonato. E allora? Dopo essermi sorbito quasi tre ore della sua "stra-ordinaria" vita è questa l'unica domanda che mi sia balenata alla mente. Perchè il caso è sì curioso, ma fatto sta che a nessuno sembra importare granchè. Nemmeno allo stesso Benjamin. Per tutto il film questo miracolo della natura passa inosservato tra le persone che lo vedono crescere e ringiovanire, come fosse un fatto del tutto naturale. Peraltro l'incredibile corsa "à rebours" del protagonista sembra non influire granchè nell'intreccio e aleggia come una sorta di "irrisolto", di pretesto nell'economia generale dell'opera. Risolto quindi, alla buona, questo pretenzioso stratagemma, resta il problema di come riempire queste fatidiche tre ore? Beh, con il resoconto ostinato e minuzioso della vita di questo strano individuo, priva di qualsiasi mordente o evento realmente degno di nota. Il film comunque mi ha riportato alla mente un' altra nascita straordinaria (stavolta vera) che ci fu a Napoli durante la guerra e che creò molto scalpore. Ad una coppia di sposi napoletani accade un "fatto straordinario" Il loro primo genito nacque con la pelle nera. Tutti i medici ed i migliori scienziati cercarono di dare una spiegazione allo straordinario evento, ma nessuno di loro riuscì a dare una risposta esauriente. Da questa vicenda nacque anche una famosa canzone che allora cantavano tutti: sia il popolo che le truppe alleate americane presenti in città, tra cui molti di loro di colore.

5 marzo 2009

Prostituzione intellettuale

Premetto subito che non sono tifoso dell' Inter, ne tantomeno un estimatore del suo allenatore. Ho seguito con divertimento le ultime esternazioni di Mourinho che tanto scalpore hanno creato, non mi sono piaciute però le reazioni di altri addetti al lavoro:La Figc ha prontamente risposto, la Juve si è offesa, Bruno Conti è riuscito a scrivere un comunicato stampa: tutti pizzicati nelle parti vive. Evidentemente anche in un mondo falso come quello del nostro calcio le parole, quando sono vere e non da copione, riescono a muovere i sensi. Il tono usato dall'allenatore dell'Inter è stato, per il nostro modo di essere, troppo diretto. In un Paese in cui la libertà di espressione è un eufemismo, quelle di Mourinho sono sembrate sassate contro un bambino. Non è così. Quanti di noi vorrebbero poter esternare le proprie sensazioni liberamente in ogni campo. No questo è, per consuetudine, quasi vietato. Esprimere impressioni proprie può costare caro. Dire, per esempio, che la politica, sia di destra che di sinistra, non coglie l'obiettivo a cui ognuno spera, è pericoloso. Quanto è schierato chi scrive? Quanti favori ha ricevuto, magari una raccomandazione per un posto di lavoro, magari meritato, ma che senza l'aiutino non se ne farebbe nulla, ma per vivere bisogna mangiare, ecco allora che la libertà di espressione garantita può perdere del suo significato più vero. La paura della rappresaglia fa tremare le mani e la voce. Allora: silenzio.

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