C'è chi sostiene che nel corso della storia moltissimi grandi artisti avessero accesso ad una conoscenza superiore ma non potendola divulgare pubblicamente per vari motivi hanno cercato di inserire nelle loro opere messaggi esoterici atti a ricordare all'uomo la proprio vera essenza ed origine. Tanto per fare qualche nome stiamo parlando di Michelangelo, Leonardo, Dante, Shakespeare etc.
Ritornando alle opere d'arte cariche di significato multiplo si deve dire che spesso interi palazzi, castelli e cattedrali venivano realizzati con criteri ben precisi sempre nello stesso senso.
Addirittura un parco verde può essere progettato secondo teoremi iniziatici. Ecco cosa ho letto a proposito del Parco di Capodimonte sul sito Iointeriore:
Questa enorme macchia di verde sotto, estesa quanto 150 campi di calcio, è il Parco di Capodimonte a Napoli, un posto che adoro, specie per i dipinti conservati nel Palazzo Reale, espressione d'arte di cui sono follemente innamorato. In basso a sinistra, per mezzo di una strettoia (la serie dei pallini gialli) tra due costruzioni chiamata proprio Porta di Mezzo, si accede ad un piazzale che dà su cinque viali (che abbiamo evidenziato con delle lettere dalla A alla E) . In realtà, se osservate le lettere, manca la C e, visti dall'alto, i viali che da qui si biforcano sembrano essere davvero solo quattro.

Infatti sul quinto di questi viali, il viale C, è nascosto un messaggio esoterico; clicca sull'immagine seguente per ingrandirla e individuare il quinto viale, quello con la lettera "C":

Sì, il viale con la lettera C corrisponde proprio al vialone centrale, quello più lungo di tutti; ma questo vialone (la foto sotto) ha anche un'altra caratteristica: è un viale buio e in fondo ad esso c'è una sorpresa.

Innanzitutto esso è l'unico che alla sua fine contiene un messaggio; inoltre, essendo al centro, è sinonimo di equilibrio e, come potete osservare dalla fotografia, è coperto dalle piante, al punto da non poter essere visto dall'alto.
Questo vialone può essere paragonato alle scelte che facciamo nella vita: evitiamo lo Sconosciuto - il buio - l'essere centrati su noi stessi, per incanalarci su sentieri ovvi. Infatti gli altri viali sono sicuramente più agevoli, ma sono anche molto scontati, data la loro illusoria luminosità e non portano in nessun luogo significativo. Allo stesso modo se vogliamo rimanere sulla retta via, dobbiamo affrontare cose che non sono così facili come quelle che troveremmo sugli altri viali. Infatti il misurarci con la parte più nascosta di noi (quella che risponde alla scontata luce delle scelte emozionali chesappiamo sempre dove ci portano) potrebbe certamente impaurirci al punto da convincerci a non affrontare il viale centrale interiore.
Ma, si sa, chi segue la via centrale, impervia, lunga e buia, trova se stesso, al contrario di altri che preferiscono rimanere nella banalità della finta luce della personalità navigando perennemente nella quotidiana routine emozionale.
E veniamo alla sorpresa: il viale centrale termina con una statua raffigurante un Gigante.

il Gigante, la statua alla fine del vialone centrale del Parco Reale
Questa statua, riposizionata meno di una decina d'anni fa nella sua sede originale, simboleggia il fatto che chi imbocca la difficile via interiore, trova se stesso o meglio, il vero Se Stesso, il Gigante. Osserviamo più nel dettaglio il Gigante e noteremo due peculiarità che saltano subito all'occhio: in testa ha un vaso e nella mano destra un pugnale.
Il vaso simboleggia la conoscenza, il pugnale la giustizia e l'equilibrio.