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Le magie in cui credo

Perchè alcune magie seppur banali sono vere... Credo fermamente al potere magico di un sorriso che ci viene donato gratuitamente ed...

3 dicembre 2008

Made in Naples

Ci sono dei luoghi della mia città che sono rimasti negli anni uguali a se stessi, proprio come se il tempo si fosse fermato. In questi posti tutti i luoghi comuni, i clichè e gli stereotipi che questa città da sempre si porta dietro si materializzano di colpo. Uno di questi sicuramente è il Borgo di Sant'Antonio Abate, volgarmente chiamato "O Buvero". All'interno di questo borgo in un vicolo largo al massimo 5 metri e lungo circa un kilometro, sempre stracolmo di persone, si tiene ogni giorno un grande mercato all'aperto, con i prezzi più bassi (credo) della città, ma non per questo con la merce più scadente, anzi. E dove ci puoi trovare davvero di tutto: Dalle arancie a 50 cent. al Kg ai vestiti firmati armani, dalle scarpe false (ma fatte bene) della Nike agli Iphone originali, venduto tutto rigorosamente su bancarelle. Io stamattina ci sono andato per comprare degli addobbi natalizi. La contrattazione sul prezzo è una cosa usuale, tanto che un negozio d'abbigliamento aveva un cartello con la scritta: "Prezzi quasi fissi". Anche se io non sono bravo in questo genere di cose credo di aver fatto comunque un buon affare: all'interno di un antrone di un palazzo seicentesco adibito a magazzino con 25€ ho comprato tanti addobbi davvero carini e particolari. Soddisfatto stavo per andarmene quando vedo un gruppeto di persone che discuteva animatamente, mi avvicino ed al centro e c'era una ragazza molto avvenente vestita in un modo da non passare del tutto inosservata, con accento tipico dei paesi dell'est. La ragazza si lamentava con un signore che a suo dire gli aveva appoggiato "volontariamente" una mano in una zona del corpo molto intima, mentre il signore brizzolato, sulla sessantina, si difendeva sostenendo che la cosa era stata del tutto casuale e che era dovuta alla ressa che c'era nel mercato. Subito ne è scaturito un dibattito in tutto il borgo sulla "presunta" toccata volontaria o meno ed in quale precisa parte del corpo la mano effettivamente si era poggiata, tanto che camminando sentivo dei commenti (quasi tutti a favore del signore) del tipo "Quella prima si veste in quel modo e poi si lamenta pure!" Mi sono divertito molto, non credo che se fossi andato all'Auchan o in qualche altro non luogo avrei assistito a scene simili. Ci sono rimasto un po' male però quando sono andato al bar a prendere un caffè: l'ho dovuto pagare! Non era un sospeso! Cos'è il caffè sospeso? La storia del "caffé sospeso" che, come De Crescenzo narra, come tradizione vuole, a Napoli consiste nel pagare un altro caffé oltre quello che si sta per consumare, da offrire in omaggio a una persona che passerà più tardi. Per esempio una persona che voleva festeggiare la nascita di un figlio o la vincita al lotto, oltre a pagarsi il suo caffè ne pagava altri due o tre, "sospesi". Tanto che anni addietro c'era l'abitudine da parte dei più poverelli di girare per i Bar e chiedere se c'erano sospesi. In vita mia non ho avuto mai la soddisfazione di bere un "sospeso", quasi quasi domani li offro io tre "sospesi".

11 commenti:

Gennaro ha detto...

MA "Cosi' parlo' Bellavista " esiste ancora a Napoli??
Una battuta da ricordare ; "mia madre conserva tutto , anche spaghi corti, infatti scrive sulla sctola -spaghi troppo corti per essere usati-"

Bk ha detto...

Ho abitato per 5 anni lì dietro, su via foria e andavo al borgo tutti i gg a fare la spesa da studente. Non ho mai trovato nessun altro posto dove ho sentito la città addosso... Se non ci sei mai stato vacci il giorno di S.Antonio che fanno i mega roghi! E' fantastico...

digito ergo sum ha detto...

i sospesi, l'aria e la gente buona.

tutte cose che proietta napoli in una sorta di limbo, in cui tempo e spazio sembrano propagarsi secondo regole diverse.

che bella, napoli.

Gianna ha detto...

Napoli è sempre Napoli,non c'è che dire...

Melina2811 ha detto...

non sono mai stata in questi rioni ma mi piacerebbe proprio visitare Napoli..... ciao da Maria

Antonia Storace ha detto...

Quella del caffè sospeso è una tradizione napoletana che io ho conosciuto solo da un anno a questa parte e che credo sia emblematica della generosità della nostra terra e del suo popolo.

Per quanto riguarda la signorina del mercato e quel vociferare che dieva:"Prima si veste così e poi si lamenta ... " ... Ma possibile che una non possa vestirtsi come diavolo le pare senza essere oggetto di vere o presunte molestie??
La normalità non sta nel fatto che lei debba cambiare "abbigliamento",quanto piuttosto nella diversità di atteggiamento che taluni uomini ( e sottolineo "taluni",perchè generalizzare è sbagliato )dovbrebbero adottare senza comportarsi puntualmente come delle sanguisughe bavose davanti alla prima scollatura!!

Scusa lo sfogo ...

Un sorriso.Antonia.

Giuseppe Bovino di Borbone ha detto...

Napoli città etrna!

Anonimo ha detto...

Che bello!

Veneris ha detto...

@ tutti: Grazie a nome del "Borgo"

@ Antonia: No sfogati pure, figurati. Le tue ragioni sono valide in qualsiasi altro posto del mondo non nel borgo, li piuttosto si difendeva uno di loro e lo si sarebbe fatto a prescindere di tutto.

Antonia Storace ha detto...

Giusta osservazione Veneris.Non ci avevo pensato.E' la logica del ghetto che difende uno dei suoi uomini ... Queste sono le cose di Napoli che francamente non amo ...

Un sorriso.Antonia.

Anonimo ha detto...

Amo Napoli, i Napoletani, che sanno semprecome farti sorridere.....
Sono stata a Napoli una sola volta nella mia vita, per una sola giornata,la visita è stata di quelle veloci,però mi sono ripromessa di ritornaci.....visitarla così come il mio cuore desidera.
Ho degli amici Napoletani...con loro ho trascorso i migliori giorni della mia vita.
Il mercato, le persone che acquistavano, il vostro parlare...era musica.... il castello....in quel momento mi sentivo come Alice nel paese delle meraviglie.
Napoli è Amore....Bacioni Cinzia

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