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Le magie in cui credo
Perchè alcune magie seppur banali sono vere... Credo fermamente al potere magico di un sorriso che ci viene donato gratuitamente ed...

28 dicembre 2008
Il solito Natale
24 dicembre 2008
22 dicembre 2008
The Family Man
"Jack Campbell sta per andare a Londra, è l'occasione della vita. Sara, la sua ragazza ha un brutto presentimento. Vorrebbe trattenerlo. Ma lui prende quell'aereo. Tredici anni dopo Jack è il re di Wall Street. Sta trattando una fusione di 120 miliardi di dollari. Naturalmente ha tutto, a cominciare da una Ferrari. La vigilia di Natale si imbatte in un nero apparentemente molto cattivo, che in realtà è un angelo: lo porta davanti a una certa casetta del New Jersey. Jack ha la possibilità di vedere la propria vita, come sarebbe stata se non avesse preso quell'aereo. Ha due bambini, sua moglie (innamorata) amici normali, vestiti normali (ha un sussulto quando vorrebbe comprarsi un "Ermenegildo Zegna da 2400 dollari), lavoro normale (vende gomme). A poco a poco si abitua, è felice. Rispunta il nero, Jack si sveglia, è ancora il re di Wall Street. Rispunta anche Sara, che senza di lui è diventata una manager isterica. Ma Jack ha conosciuto la vera vita. Tenterà di ricomporre."
Ecco io spesso mi sono chiesto se a certi bivi invece che delle scelte ne avrei fatte altre cosa mi sarebbe successo, solo che a differenza di Jack Campbell non ho la possibilità di saperlo adesso.
18 dicembre 2008
Ultime dal PD
Veltroni, dopo un’attenta ed accurata analisi, ha fatto la scoperta del secolo: «Non siamo stati capaci ad innovare» (adesso pare che stia per annunciare all’occidente che Tiramolla in realtà non esiste). Rutelli, D’Alema, Fassino, Parisi, Jervolino e Bassolino gli danno ragione.
Soddisfazione anche da Napoli, dopo l’ingabbiamento di altri due assessore: «Questo risultato è la prova tangibile che siamo riusciti a fregare la camorra agli altri. Adesso proveremo a fregare la mafia in Sicilia all’Udc».
17 dicembre 2008
Giochino di Natale
Ho ricevuto il compito di fare questo giochino da Shaina Il giochino consiste in questo: bisogna anzitutto elencare una lista di cosa che ci piacerebbe fare nella vita e poi scrivere un acronimo del nome della persona che ci ha invitato a fare il giochino (non deve essere una frase, ma solo una aggettivo per ogni lettera che compone il nome). Infine bisogna indicare il nome di 8 amici che dovranno fare lo stesso.
Ecco dunque i miei desideri per il futuro
- Vorrei che ogni tanto sia Davide a vincere contro Golia
- Vorrei che il calcio tornasse ad essere uno sport pulito, per riscoprire quei valori che ormai sono andati sepolti, sotto una valanga di soldi e diritti TV, che l'hanno trascinato nel baratro
- Vorrei Scrivere un libro
- Vorrei che il tempo libero da dedicare a se stessi e agli altri fosse la risorsa più importante, prima ancora del denaro
- S-> Solitaria
- H-> Happy
- A -> Ammirevole
- I -> Intelligente
- N-> Non mi viene niente con la n
- A -> Anticonvenzionale
16 dicembre 2008
Pampero, "Escribe tu historia"
In televisione tranne che per le partite ci trovo davvero poco di interessante, la guardo sempre meno. Sarà che non fa mai un film decente, solo serie tv a cui non riesco a stargli dietro.
Ho notato però che gli spot pubblicitari sono fatti veramente bene.
C'è ne uno in particolare che mi ha fatto riflettere molto e recità cosi:
Lentamente scompare chi sceglie di percorrere ogni giorno la stessa strada.
Lentamente scompare chi maledice l’imprevisto.
Chi vuol sempre sapere cosa accadrà domani.
Chi non parla agli sconosciuti.
Scompare chi da sempre la colpa alla sfortuna.
Chi non sa sostenere uno sguardo.
Essere vivo, richiede uno sforzo maggiore del semplice respirare.
Ho pensato: "Mio Dio ma questo qui c'è l'ha con me !?"
Io infatti faccio ogni giorno la stessa strada per andare al lavoro, Ho imprecato come un matto quando mi sono accorto che avevo forato una gomma, guardo sempre le previsioni del tempo, non parlo agli sconosciuti, anche perchè non li conosco! Etc..
Oddio stavo scomparendo! Dovevo correre ai ripari,....... sono andato subito a comprare il Pampero.
Battute a parte la poesia è molto bella, ma non riesco a scoprire di chi è.
11 dicembre 2008
8 dicembre 2008
Tutto l'Universo obbedisce all'Amore
L'amore regge il mare, la terra
e il cielo. Ma se poco poco allenta
il freno tutte le cose che fino a quel
momento si amavano si faranno guerra
tra loro e si autodistruggeranno.
Felici coloro che all'interno
del loro animo hanno lo stesso amore
che regge il cielo, la terra e il mare!
Boezio
3 dicembre 2008
Made in Naples
29 novembre 2008
Si fa presto a dire che è Natale
Secondo il parere unanime degli storici, la tradizione che fissa la data del Natale al 25 dicembre ha
origine alcuni secoli dopo la nascita di Gesù e non ha alcun
collegamento con la sua effettiva data di nascita, che non è riportata
nei Vangeli. Si trattò probabilmente di una sovrapposizione con la figura di Mitra:
una delle leggende a suo riguardo narra che il dio Mitra decise di
venire al mondo incarnandosi nel ventre di una vergine, e vede la luce
in una grotta. I festeggiamenti per la sua nascita avvenivano il 25
dicembre (la Chiesa ha accettato solo nel IV secolo, più o meno nel 335,
tale data come effettiva data di nascita di Cristo) e, sempre secondo
la leggenda, Mitra avrebbe abbandonato il mondo terreno per tornare in
cielo 33 anni dopo essersi incarnato. Comunque io l'albero per quest'anno lo continuo a fare, il presepe no, ma solo per motivi di spazio, a me piace quello grande.
26 novembre 2008
No non mi sto "americanizzando"

Ma il burro di arachidi mi piace...e pure molto. So anche che fa ingrassare però, quindi dovrò stare attento a non esagerare. Per anni mi sono sempre chiesto cosa avesse di speciale quest'alimento da essere presente in quasi tutti i telefilm americani, beh adesso l'ho scoperto: è davvero buono. Solo l'italica nutella lo supera in sapore nella mia classifica personale degli spuntini.
22 novembre 2008
Se n'è andato Curzi
21 novembre 2008
e lui fa cucù...
A cosa serve preoccuparsi davanti alla stagnazione economica più grave dalla crisi del '29?
Perchè avere musi grigi e testa bassa davanti a questo panorama?
Non è forse meglio non pensarci su e giocherellare allegramente
regredendo, facendo finta di essere ancora dei bimbi totalmente privi
di responsabilità?
Per fortuna che Silvio c'è...oserei dire parafrasando una nota canzocina del suo spot elettorale...
Ma vi rendete conto?!?!?!?!
Siamo lo zimbello di tutti e questa non è una novità, ma era proprio necesario peggiorare la situazione?
Mi rivolgo non a chi la pensa come me, vorrei rivolgermi a chi lo ha
votato, a chi gli ha permesso nuovamente di presiedere il governo della
repubblica delle banane meglio conosciuta con il nome di italia (ma non
è questa la mia italia, non è questo il mio paese, non è questo il
paese di Leonardo, di Dante e di tutte le menti grazie alle quali
cerchiamo ancora di vivere di rendita).
Vi rendete minimamente conto della gravità, della mancanza assoluta di
resposabilità. Un vertice internazionale come quello tenutosi a
Trieste ha una certa importanza e come fin da piccoli insegnano a chi
dare del tu e a chi dare del lei, qualcuno dovrebbe spiegare a silvio
che ci sono situazioni in cui può far finta di giocare col suo nipotino
ed altre in cui è richiesto, ma cosa dico, in cui si ESIGE un certo
grado di formalità.
La Germania è un paese serio, il cui cancelliere, pur essendo una
donna, mio caro presidente dei miei stivali (anzi del TUO STIVALE) è
una persona capace, colta e soprattutto una persona che SA RICOPRIRE IL
SUO RUOLO!
Non sei alle giostre silvio, renditene conto.
Si potrebbe intravedere nel tuo gesto un certo retaggio maschilista, ma
facciamo finta di niente...cerchiamo di passare su al fatto che forse
pensi che una donna premier sia buona solo per gioco (chissà magari i
suoi meriti nn sono pari a quelli della carfagna, ma negli altri paesi
funziona così, va avanti chi ha il cervello)
19 novembre 2008
Le aiuole sono importanti !
7 novembre 2008
Una battuta di troppo
5 novembre 2008
Obama nuovo presidente americano
31 ottobre 2008
Luci a San Siro
23 ottobre 2008
Io non mi sento italiano
Giorgio Gaber
G. Gaber
(2003)
Io G. G. sono nato e vivo a Milano
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Mi scusi Presidente
non è per colpa mia
ma questa nostra Patria
non so che cosa sia.
Può darsi che mi sbagli
che sia una bella idea
ma temo che diventi
una brutta poesia.
Mi scusi Presidente
non sento un gran bisogno
dell'inno nazionale
di cui un po' mi vergogno.
In quanto ai calciatori
non voglio giudicare
i nostri non lo sanno
o hanno più pudore.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Mi scusi Presidente
se arrivo all'impudenza
di dire che non sento
alcuna appartenenza.
E tranne Garibaldi
e altri eroi gloriosi
non vedo alcun motivo
per essere orgogliosi.
Mi scusi Presidente
ma ho in mente il fanatismo
delle camicie nere
al tempo del fascismo.
Da cui un bel giorno nacque
questa democrazia
che a farle i complimenti
ci vuole fantasia.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Questo bel Paese
pieno di poesia
ha tante pretese
ma nel nostro mondo occidentale
è la periferia.
Mi scusi Presidente
ma questo nostro Stato
che voi rappresentate
mi sembra un po' sfasciato.
E' anche troppo chiaro
agli occhi della gente
che è tutto calcolato
e non funziona niente.
Sarà che gli italiani
per lunga tradizione
son troppo appassionati
di ogni discussione.
Persino in parlamento
c'è un'aria incandescente
si scannano su tutto
e poi non cambia niente.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Mi scusi Presidente
dovete convenire
che i limiti che abbiamo
ce li dobbiamo dire.
Ma a parte il disfattismo
noi siamo quel che siamo
e abbiamo anche un passato
che non dimentichiamo.
Mi scusi Presidente
ma forse noi italiani
per gli altri siamo solo
spaghetti e mandolini.
Allora qui m'incazzo
son fiero e me ne vanto
gli sbatto sulla faccia
cos'è il Rinascimento.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Questo bel Paese
forse è poco saggio
ha le idee confuse
ma se fossi nato in altri luoghi
poteva andarmi peggio.
Mi scusi Presidente
ormai ne ho dette tante
c'è un'altra osservazione
che credo sia importante.
Rispetto agli stranieri
noi ci crediamo meno
ma forse abbiam capito
che il mondo è un teatrino.
Mi scusi Presidente
lo so che non gioite
se il grido "Italia, Italia"
c'è solo alle partite.
Ma un po' per non morire
o forse un po' per celia
abbiam fatto l'Europa
facciamo anche l'Italia.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo
per fortuna o purtroppo
per fortuna
per fortuna lo sono.
13 ottobre 2008
Domani nasce Youdem Tv

5 ottobre 2008
Una giornata da incorniciare
26 settembre 2008
Il dolce far niente
13 settembre 2008
Cuba vs Uragani e Usa
12 settembre 2008
2 settembre 2008
Crollo economico, DNA e impronte digitali: ce n’è per tutti!
Queste sono domande che non troveranno mai risposta (e lo sanno molto bene gli esperti di turno), se non nella coscienza del singolo individuo. Chiaramente si tratta di scusanti mediatiche per tenerci occupata la mente delle persone, per riempire oculatamente i giornali e telegiornali, ma soprattutto mantenerci nell’oscurità totale su altre cose che stanno accadendo nel mondo. Il riferimento all’instaurazione del Nuovo Ordine Internazionale, che sotto una cappa di silenzio generale sta invece facendo passi da gigante, è scontato. La crisi economica globale è stata oscurata dalle lettere e/o articoli di protesta per l’accanimento terapeutico; il controllo di milioni di persone (scansione dell’iride, impronte digitali e DNA) è stato soppiantato dalle impronte digitali dei Rom e dai cani che puntualmente in estate si trasformano in mostri assetati di sangue.
Crisi economica Dopo 314 anni dalla nascita del Signoraggio moderno (ufficialmente dalla nascita della Banca d’Inghilterra, luglio 1694), la globalizzazione delle merci, dei mercati e delle finanze è giunta all’oste per pagare il conto. Un conto estremamente salato! Grazie al Signoraggio bancario che letteralmente svuota le casse di Governi e Stati indebitandoli; grazie alla finanza creativa e speculativa, edge-fund, future, mutui subprime, ecc. il sistema economico è in profonda e irreversibile crisi. Una crisi sistemica che riguarda tutto il mondo occidentale industrializzato, e per certi versi, come vedremo in seguito, è voluta e desiderata da qualcuno…
Numerose Cassandre, avvisano da anni che il crash inizierà dall’immensa bolla speculativa sugli immobili. La più grande bolla speculativa - secondo il Financial Times - della storia dell’umanità. Le imprese edili, vuoi per i tassi bassissimi, hanno continuato per decenni a costruire appartamenti, case, palazzi; mentre le persone, grazie a mutui a tassi agevolati, le hanno acquistate. Ora la BCE di Francoforte (banca centrale dei Poteri Forti), alzando costantemente il tasso di sconto del denaro ha creato una situazione paradossale: le imprese e i comuni mortali non riescono più a pagare le rate!
Le banche commerciali spingono alla restituzione del debito, richiedendo indietro quei soldi che non possedevano quando li hanno “prestati”, e che quindi non hanno mai tirato fuori dalle casse (vedi creazione del denaro dal nulla: Signoraggio secondario). Ecco la costruzione ad arte del fallimento dell’intero sistema.
In America la crisi delle due finanziarie Fannie Mae (Federal National Mortgage Association) e Freddie Mac (Federal Home Loan Mortgage Corporation), che da sole rappresentano oltre il 50% dell’intero mercato ipotecario (con un portafoglio di 5200 miliardi di dollari) deve essere vista come il collasso dell’intera bolla del debito statunitense. Qualcuno ne ha parlato in Italia?
Queste due gigantesche finanziarie sono praticamente insolventi e lo ha detto William Poole, ex presidente della Fed di St. Louis: “Il Congresso deve riconoscere che questi enti sono insolventi e che ne continua a permettere l’esistenza come bastioni di privilegi, finanziati dai contribuenti”.L’11 luglio è stata presa addirittura la decisione di chiudere la banca IndyMac a causa di non liquidità e trasferirne la gestione dalla Federal Deposit Insurance Corporation. Secondo il Los Angeles Times, questa banca ha almeno un miliardo di dollari di depositi non coperti dall’assicurazione FDIC, che riguardano circa 10.000 risparmiatori.
Anche di questo, che si tratta del secondo più grande fallimento bancario da quello della Continental Illinois nel 1984, qualcuno ne ha parlato adeguatamente e correttamente? Le file di ansiosi risparmiatori davanti alle banche per ritirare (o sperare di ritirare) i propri sudati risparmi si ripete dopo esattamente 79 anni, da quel vicinissimo ottobre nero del ’29.
Tutto si ripete, con qualche aggravante: i prezzi di petrolio e alimentari continuano oggi a salire (causa speculazioni), mentre nel ’29 erano al loro minimo. “Se le banche centrali reagiscono in eccesso alla fiammata inflattiva provocata da greggio e granaglie – scrive Evans-Pritchard – possono innescare una spaventosa catena di eventi”, ossia aggravare la deflazione, replicando esattamente la Grande Depressione.
La Banca Centrale d’Europa, con sede a Francoforte, ovviamente sta facendo proprio questo: ha scelto di combattere l’inflazione, mantenendo alti i tassi d’interesse! Il fratello Jean-Claude Trichet sta mantenendo altissima la differenza tra tasso europeo e i Buoni del Tesoro americani (il debito USA). Questa strategia, incomprensibile a chi non è addentro alle strategie della Sinarchia, sta facendo rifugiare fiumi di denaro nell’euro, con il risultato che la moneta unica europea è sempre più forte.
Un euro forte però strangola tutte le esportazioni (facendo colare a picco l’economia europea, forse prima di quella americana) mentre agevola l’esportazione d’oltreoceano. Spunta in ritardo come nel 1929, la coscienza che è in atto non una Recessione, ma la Depressione. Parola questa (“depressione”) vietata nei media, perché ricorda troppo da vicino l’ottobre nero. Chi ha osato evocarla è stato invece l’ottantenne Sir William Rees-Mogg, opinionista del Times nonché membro dei Poteri Forti. Come vedete i Poteri si possono permettere qualche lusso… Stiamo andando incontro ad un nuovo e più preoccupante 1929 e i media si occupano di dar spazio alle tristi vicende di una povera ragazza in coma e dei suoi genitori.
Il Nuovo Ordine Mondiale L’altra cosa da non dire mai è “Nuovo Ordine Mondiale”: ricordando il Grande Fratello orwelliano potrebbe far risuonare dei campanelli di allarme nelle cosciente destate. Solo i sinarchisti d.o.c. o d.o.p. possono parlare di ordine internazionale, e infatti nel 1994 il più potente sinarchista vivente, David Rockefeller, durante una riunione del United Nations Business Council disse candidamente: “Siamo alla soglia di una mutazione globale. Ci manca soltanto una cosa: una crisi rilevante, e le nazioni accetteranno il Nuovo Ordine Mondiale” La mutazione globale è arrivata dopo 14 anni dalle profetiche parole, come pure la crisi economica…
Cosa manca all’appello? Certamente delle leggi specifiche. Leggi che qui in Italia, come nel resto d’Europa, non tardano ad arrivare. Con la scusante dei Rom e del terrorismo, saranno prese entro il 2010 le impronte digitali e il DNA di tutti, non sono dei gitani o dei criminali! Le impronte digitali assieme alla scansione dell’iride (dati biometrici), confluiranno in un grande database a Washington, a disposizione di tutte le polizie internazionali, cioè a disposizione di tutte le forze militari adoperate dall’Ordine globale che stanno per istituire.
Il programma dal nome eloquente: “Server in the Sky”, voluto ufficialmente dal Federal Bureau of Investigation (FBI), con la partecipazione attiva di Inghilterra, Australia, Canada e Nuova Zelanda, ha proprio questo intendimento. Le agenzie di questi paesi: Defence Signals Directorate (Australia), Commucations Security Establishment (Canada), Government Communications Security Bureau (Nuova Zelanda), Government Communications Headquarters (Gran Bretagna), National Security Agency (USA) rappresentano l’Alleanza UK-USA, meglio nota come Echelon, il Grande Fratello: l’orecchio elettronico globale che sente e registra tutto quello che passa dal cavo o dall’etere (fax, telefonate, e-mail, sms, satelliti, radio, ecc.). Le informazioni e/o comunicazioni a livello globale sono costantemente analizzate e registrate da un sistema informatico che non possiamo neppure immaginare, da quanto è grande.
L’Agenzia britannica di sorveglianza nazionale (Britain’s National Policing Improvement Agency) è stata un prolungamento del progetto del FBI, perché è responsabile di IDENT1, un database contenente 7 milioni di dati biometrici nazionali, usato dalla polizia. Tale delicatissimo sistema informatico IDENT1 è stato costruito dalla compagnia statunitense Northrop Grumman che costruisce aerei, missili e bombe, e gestisce anche la difesa USA. Il famoso Bureau ha già chiesto, per via del terrorismo internazionale, alle forze britanniche di mettere in condivisione i dati personali in loro possesso. Dopo la Gran Bretagna toccherà a tutti i paesi, nessuno escluso.
In parallelo alle impronte digitali e ai dati biometrici sta avvenendo anche la raccolta dei campioni di DNA umano (peli, capelli o saliva). Inizialmente ci hanno detto che tale raccolta interesserà solamente i criminali condannati, invece, sempre casualmente, non occorrerà essere detenuti, condannati o indagati di un crimine, ma soltanto “figurare tra i soliti sospetti” per finire nell’”Archivio nazionale forense del DNA”. Ad un semplice sospettato di: terrorismo, complotto, cospirazione, di attentare alla sicurezza nazionale (come per esempio i manifestanti contro i cancrogeneratori, detti inceneritori, o le centrali atomiche), potrà essere prelevato legalmente un campione di materiale biologico. Ne “Il Sole 24 Ore” del 19 luglio 2008 si parla chiaramente di “prelievo forzato del DNA anche per chi non è detenuto e non è neppure indagato” Questo Disegno di legge è stato approvato dal Governo il 18 luglio 2008, all’interno del pacchetto “sicurezza”. Sicurezza per chi?
I dati del DNA - certamente i nostri dati più intimi - conservati nell’Archivio forense del DNA, faranno la stessa fine dei dati biometrici? Finiranno in qualche database governativo? Nessuno lo può sapere, ma il dubbio rimane. L’altro fattore importante in tutto questo sono le “Operazioni urbane”. Nel Rapporto UO-2020, “Urban Operations in the Year 2020” redatto dalla R.T.O. che sarebbe l’Organizzazione per la Ricerca e la Tecnologia della NATO, si analizza l’ipotetico andamento della popolazione mondiale: entro l’anno 2020 il 70% della popolazione vivrà all’interno di zone urbane.
Da qui l’urgenza e la necessità (per i sinarchisti o mondialisti ovviamente) di una “presenza militare massiccia e dominante, tanto morale quanto psicologica”. In pratica entro l’anno 2020 hanno già previsto di occupare militarmente i centri urbani, cioè tutte le principali città del mondo occidentale, e questo per aver il controllo globale. Tale processo sta iniziando in sordina, anche perché l’accettazione psicologica delle persone (alla presenza militare) deve avvenire in maniera graduale. Inizieremo infatti col vedere militari fuori dalle discoteche per misurare il tasso alcolico dei giovani, il tutto ovviamente per il loro bene; li vedremo proteggere i siti sensibili come le centrali e/o discariche, ecc.
L’Italia è considerata da USA e Gran Bretagna come uno dei maggiori fornitori di personale addestrato ad operazioni anti-sommossa in centri urbani. Un triste primato, forse dovuto alle operazioni militari adottate a Genova nel 2001. Tutto questo fa pensare che stiamo entrando in punta di piedi, in un vera e propria dittatura militare travestita da finta democrazia. E per rispettare la finta-democrazia, i finti-giornali si occupano dell’ennesima sparata di Umberto Bossi (uomo funzionale al Sistema come il suo partito), del problema nomadi e di altre cose fondamentali, come il cervo in centro a Bolzano…
Marcello Pamio
1 settembre 2008
VOI NON SIETE NA-PO-LE-TA-NI!
Il tifoso, quello vero, esce di casa indossando i colori della maglia con cui in campo, solo in campo, "lottano" i propri beniamini; non abiti scuri, cappucci e passamontagna. Il supporter nelle mani stringe una bandiera, una sciarpa, le mani dei suoi figli che ne condividono la più grande passione; non pietre, coltelli o armi di altro genere. Il "fedelissimo" sottoscrive l'abbonamento per assistere ad uno spettacolo incitando la sua squadra ed ha il "diritto" di criticare nel suo piccolo le scelte della società in quanto parte, anche se indiretta, del patrimonio sociale; non ha la presunzione di poter accedere allo stadio senza biglietto, non alimenta l'odio con cori razzisti, non crea disordini con fumogeni e petardi. Il violento non può lamentarsi della gestione, poichè il suo riprovevole agire non solo non arricchisce la società, ma la depaupera di milioni di euro con multe e squalifiche del campo.
Chi ha giudizio non si fida dell'anagrafe. L'UOMO, QUELLO VERO, capisce che "diverso" non è chi nasce in un altro luogo. I NAPOLETANI, QUELLI VERI, si dissociano da chi cerca di gettare fango sulla comunità cui appartengono e gli gridano in coro: "VOI NON SIETE NA-PO-LE-TA-NI!".
27 agosto 2008
Calcio e tv irrazionalmente

4 agosto 2008
Chissà come si sentono....
14 luglio 2008
Oddio....Siamo messi proprio male..
9 luglio 2008
Te ne vai o no, te ne vai si o no !!?
20 giugno 2008
I Benpensanti
15 giugno 2008
Bisogna farsi sentire un po'
13 giugno 2008
Firefox 3
Dal sito di Firefox:
Stabilite un Guinness dei Primati
Godetevi una fantastica esperienza sul web!
Aiutateci a stabilire un Guinness dei Primati. Godetevi una fantastica esperienza sul web. Tutto ciò che dovete fare è scaricare Firefox 3 durante il Download Day, è semplicissimo! Non vi chiediamo niente di trascendentale, come inghiottire una spada o mettere in equilibrio 30 cucchiai sulla faccia, anche se sarebbe un bel record.
La data ufficiale del rilascio di Firefox 3 verrà annunciata il 17 Giugno, 2008. Unitevi alla nostra comunità aderendo oggi stesso a questo tentativo di record.
6 giugno 2008
Adoro i Blog
5 giugno 2008
Yes we can.....we hope!
1 giugno 2008
.......Qualcuno era comunista
Qualcuno era comunista perché il nonno, lo zio, il papà. ... la mamma no.
Qualcuno era comunista perché vedeva la Russia come una promessa, la Cina come una poesia, il comunismo come il paradiso terrestre.
Qualcuno era comunista perché si sentiva solo.
Qualcuno era comunista perché aveva avuto una educazione troppo cattolica.
Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva, la pittura lo esigeva, la letteratura anche... lo esigevano tutti.
Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto.
Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto.
Qualcuno era comunista perché prima… prima…prima… era fascista.
Qualcuno era comunista perché aveva capito che la Russia andava piano, ma lontano.
Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona.
Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona.
Qualcuno era comunista perché era ricco ma amava il popolo.
Qualcuno era comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari.
Qualcuno era comunista perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio.
Qualcuno era comunista perché era talmente affascinato dagli operai che voleva essere uno di loro.
Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l’operaio.
Qualcuno era comunista perché voleva l’aumento di stipendio.
Qualcuno era comunista perché la rivoluzione oggi no, domani forse, ma dopodomani sicuramente.
Qualcuno era comunista perché la borghesia, il proletariato, la lotta di classe...
Qualcuno era comunista per fare rabbia a suo padre.
Qualcuno era comunista perché guardava solo RAI TRE.
Qualcuno era comunista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione.
Qualcuno era comunista perché voleva statalizzare tutto.
Qualcuno era comunista perché non conosceva gli impiegati statali, parastatali e affini.
Qualcuno era comunista perché aveva scambiato il materialismo dialettico per il Vangelo secondo Lenin.
Qualcuno era comunista perché era convinto di avere dietro di sé la classe operaia.
Qualcuno era comunista perché era più comunista degli altri.
Qualcuno era comunista perché c’era il grande partito comunista.
Qualcuno era comunista malgrado ci fosse il grande partito comunista.
Qualcuno era comunista perché non c’era niente di meglio.
Qualcuno era comunista perché abbiamo avuto il peggior partito socialista d’Europa.
Qualcuno era comunista perché lo Stato peggio che da noi, solo in Uganda.
Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di quarant’anni di governi democristiani incapaci e mafiosi.
Qualcuno era comunista perché Piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l’Italicus, Ustica eccetera, eccetera, eccetera...
Qualcuno era comunista perché chi era contro era comunista.
Qualcuno era comunista perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia.
Qualcuno credeva di essere comunista, e forse era qualcos’altro.
Qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana.
Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.
Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo. Perché sentiva la necessità di una morale diversa. Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno; era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.
Sì, qualcuno era comunista perché, con accanto questo slancio, ognuno era come... più di sé stesso. Era come... due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana e dall’altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo per cambiare veramente la vita.
No. Niente rimpianti. Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare... come dei gabbiani ipotetici.
E ora? Anche ora ci si sente come in due. Da una parte l’uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana
e dall’altra il gabbiano senza più neanche l’intenzione del volo perché ormai il sogno si è rattrappito.
Due miserie in un corpo solo.
31 maggio 2008
Podcast è bello

27 maggio 2008
Il Dialogo la vince sempre
26 maggio 2008
La situazione di Chiaiano
Commento al blog: CampaniArrabbiata
Sia chiaro quelli che lanciano moltov contro gli agenti vanno puniti ed anche severamente, ed è vero che tra i manifestanti ci sono molti infiltrati come gli ultras o i centri sociali e ci sono anche quelli mandati dalla camorra che ha tutto l'interesse affinchè le discariche non si facciano, ma ci sono moltissime persone e residenti che ritengono che quello non sia un luogo adatto per farci una discarica, vista l'alta densità abitativa della zona, visto che sotto la cava c'è una falda acquifera a pochi metri. Esperti del settore e dell' arpac poi si sono dichiarati totalmente contro l'apertura di una discarica a Chiaiano in quanto troppo vicina ai centri abitati, dove si potrebbero ragistrare aumenti di malattie pure molo brutte. Io non sono un esperto ma conoscendo la zona ad "occhio e croce" ritengo che una discarica a ridosso di moltissime abitazione non sia proprio l'ideale. Zone meno abitate come serre, lo uttaro, la zona di acerra dove è previsto l'inceneritore sono zone non densamente abitate, Chiaiano si.
25 maggio 2008
Allevi a Napoli al San Carlo
22 maggio 2008
Amare Napoli
21 maggio 2008
Ora tocca a lui ! Dio mio aiutaci tu...

Riprendo a scrivere sul mio caro blog che tanto ho trascurato per molto tempo. Che dire io l'immagine l'ho messa, speriamo davvero che possa servire a qualcosa. Da uomo fondamentalmente di sinistra aspettarsi qualcosa di buono da Berlusconi non viene molto naturale... però nella vita possono pure accadere i miracoli, magari questa volta si è affidato a dei consiglieri più umani e scrupolosi.
17 aprile 2008
Appello politico per una ricostruzione in Abruzzo senza le infiltrazioni mafiose.
La prima emergenza in Abruzzo si è pressoché conclusa. Garantito il funzionamento delle tendopoli o comunque delle soluzioni abitative provvisorie, inizia la fase della ricostruzione.
Non vogliamo entrare in contenuti puramente tecnici ma riteniamo sia assolutamente necessario dare un contributo di indirizzo politico alla ricostruzione in Abruzzo. In alternativa alle new towns di Berlusconi chiediamo che siano messe in campo quelle competenze che possono sviluppare progetti condivisi che valorizzino il territorio e trovino soddisfazione in materiali e costruzioni ecocompatibili. Una nuova progettualità indirizzata ad un miglior rapporto con l’ambiente può elevare la qualità della vita specialmente là dove eventi luttuosi hanno segnato profondamente la vita delle persone.
Sicuramente in molti aspirano ad entrare nella cerchia di chi dal terremoto ci guadagnerà e proprio per questo la Sinistra, al di là di frazionamenti su altri temi, riteniamo debba essere vigile, propositiva e non tollerante nei confronti di chi, come già in altre calamità, ha approfittato per creare tandem affaristico-politici.
Non possiamo tollerare che interessi di tipo mafioso possano stendere i loro tentacoli su questa ricostruzione.
Il popolo della sinistra si appella ai propri politici per sentirsi rappresentato nella lotta contro le speculazioni edilizie in Abruzzo. Il lutto di questa terra, il dolore, i timori e la dignità delle persone colpite dal terremoto meritano nuove risposte dall’Italia nel segno della trasparenza, della legalità e del rispetto.
Alcuni blogger nei giorni scorsi attraverso la rete hanno sollecitato dirigenti locali e nazionali della sinistra ad esprimersi su questi indirizzi di ricostruzione che oggi riguarda l’Abruzzo, ma che di fatto può diventare un modello di progettualità per altre città anche non in regime di emergenza.
Tutti questi dirigenti sono stati contattati in quanto presenti in rete attraverso social network o blog.
DA NESSUNO DI ESSI E’ ARRIVATO ALCUN COMMENTO.
Rinnoviamo l’invito ad esprimersi in quanto riteniamo queste risposte un DOVERE.
La rete non è una passerella dove è sufficiente la presenza per guadagnare consensi.
I dirigenti gia contattati precedentemente e che saranno nuovamente contattati tramite facebook sono:
Bruno Pastorino, Massimiliano Smeriglio, Alfonso Gianni, Gennaro Migliore, Titti De Simone - (MPS – Sinistra e Libertà)
Antonio Bruno – Vittorio Agnoletto - (Sinistra Europea)
Tirreno Bianco – (PdCI)
Ermete Realacci, Claudio Burlando, Claudio Montaldo, Roberta Pinotti, Pierluigi Bersani, Mario Tullo, Fausto Raciti, - (Partito Democratico )
Roberta Lisi, Claudio Fava, Lorenzo Azzolini, - (Sinistra Democratica – Sinistra e Libertà )
Unire la Sinistra, Katia Belillo, Mariuccia Cadenasso, Umberto Guidoni, Luca Robotti - (Unire la sinistra – Sinistra e Libertà )
Paolo Ferrero, Maurizio Acerbo – ( PRC)
Cristina Morelli –(Verdi- Sinistra e Libertà )
Ovviamente la discussione è aperta a tutti
I blog che promuovono questa iniziativa e ai quali indirizzare commenti sono:
loris a sinistra
Luz come il pane a colazione
ilrusso il Russo
pierprandi l'eco dell'Appennino
mente persa la Mente Persa
schiavi o liberi schiavi o liberi
Gap vengo da lontano ma so dove andare
aldo il monticiano via della Polveriera
Invitiamo gli altri blogger a diffondere questa iniziativa in rete al fine di garantire una discussione ampia.
15 aprile 2008
Non "Si può fare" più !
13 aprile 2008
Ho votato...., ma che stanchezza!
2 aprile 2008
Mi sono sistemato per tutta la vita! lavoro all' Atitech!
29 marzo 2008
Scommettere sul Sud
Scuola, infratrutture, lotta a tutte le mafie. Questi alcuni dei punti chiave delle proposte del PD per il Sud, motore dal quale deve partire la rinascita di tutto il Paese. Conferire forza al Mezzogiorno vuol dire dare forza a tutta l'Italial. Occorre creare le condizioni per un vero sviluppo del Sud, per fare in modo che i giovani, grande risorsa di queste terre, non siano costretti ad emigrare al Nord o all'estero per lavorare e liberare le proprie energie.
La precondizione per fare in modo che questo possa succedere è una lotta senza quartiere alla mafia, la 'ndrangheta, la camorra. "Le associazioni criminali - ha detto il leader del Pd - devono sapere che se il Partito Democratico governerà l'Italia cercherà di distruggere quelle forze che impediscono a queste terre di esprimere tutta la loro energia".
Più infrastrutture, a cominciare dalla realizzazione della Salerno-Reggio Calabria, potenziamento dei trasporti. E poi impresa: dall'accesso al credito di imposta fino alla formazione con una scuola d'eccellenza per i giovani aspiranti manager. Sono le proposte per il Mezzogiorno avanzate dal Partito democratico e messe nero su bianco sulla proposta di legge 'Scommettere sul Sud', presentata oggi a Reggio Calabria dal parlamentare democratico Michele Ventura e dal leader del Pd Walter Veltroni.
"Bisogna monitorare - spiega Ventura, illustrando gli articoli della proposta di legge - e controllare che siano rispettati i tempi di realizzazione della Salerno-Reggio Calabria, già interamente finanziati". Poi bisogna spingere su l'alta velocità e i collegamenti internazionali: "Bisogna realizzare l'alta velocità ferroviaria tra Napoli e Bari e le infrastrutture connesse al corridoio europeo Berlino-Palermo". Ancora, "va ammodernata la strada statale 106 che unisce Taranto a Reggio Calabria".
Oltre a prevedere un piano di innovazione generale per il Mezzogiorno, come l'estensione della banda larga in tutto il Sud, la proposta del PD punta sulle imprese, spingendo l'acceleratore su competitività, possibilità di accesso e formazione. Tra le misure ipotizzate, l'aumento del credito d'imposta per chi fa investimenti, ricerca e innovazione con "una forma di incentivazione automatica e non lasciata alla discrezionalità". Si pensa poi di dare il via, sulla base del modello francese, alle "zone franche urbane", oltreché a una scuola di alta formazione manageriale, "una sorta di Bocconi del Sud per creare le classi dirigenti del futuro".
"Bisogna mettere il turbo a questo Paese", ha commentato Veltroni, spiegando di volere "un Paese più semplice, dove si riducono le norme e le infrastrutture si fanno nei tempi dati: oggi ci vogliono mille e cento giorni per avere una valutazione di impatto ambientale, noi vogliamo che bastino tre mesi". Per il leader del Pd, "abbiamo bisogno di recuperare competitività" anche rispetto agli altri Paesi europei. Ma per crescere e rimanere unito, questo Paese ha bisogno che il suo Sud cresca più velocemente: "Il Nord non può continuare ad essere la locomotiva del Paese. Il Pd sarà garante dell'unità del Paese. Il federalismo fiscale - rassicura Veltroni - non significa spaccare il Paese, si può far crescere il Nord e nello stesso tempo far ripartire il Sud".
22 marzo 2008
Alitalia
Che i temi economici non siano seriamente all’ordine del giorno di questa campagna elettorale lo si capisce seguendo la vicenda Alitalia/Malpensa
Solo proposte elettoralistiche e grandi slogan, Veltroni e Berlusconi si tengono alla larga da una discussione seria sulle politiche economiche strategiche per il paese. Perché in Italia non c’è più una classe dirigente in grado di comprendere gli scenari economici e di mettere sul piatto proposte per affrontarli.
Nel mondo si profila una recessione di enorme portata, la più grave dal dopoguerra ad oggi, dicono autorevoli economisti americani, determinata dalle follie della finanziarizzazione dell’economia globale fondata sul debito e sulla spasmodica ricerca di liquidità. La deregulation è alle corde, la Fed per la prima volta interviene a salvare grandi colossi bancari. La bolla dei mutui subprime, i colossali conflitti d’interesse intercapitalistici, le obbligazioni delle aziende che dall’oggi al domani diventano carta straccia, controllori che si girano dall’altra parte, i piccoli risparmiatori sempre truffati, i grandi manager che si salvano sempre con buone uscite milionarie, i lavoratori obbligati ad usare i fondi pensioni privati, le famiglie costrette ad accendere mutui senza poterli garantire.
In tanti iniziano a capire che non si può andare avanti così. Ma non sanno come uscirne, intrisi come sono della cultura neolibersita.
Veltroni e Berlusconi rispondono a questo scenario con uno spiazzante teorema: arriva la crisi globale, passeremo un periodo difficile. Traduzione: l’economia andrà male nel mondo, ci sarà una crisi gravissima in Italia, ma non sarà colpa nostra. Una posizione difensiva, di chi non si vuol assumere responsabilità, ma soprattutto di chi non sa più che pesci pigliare.
Una volta i liberisti aspettavano le crisi economiche più gravi come una santa manna dal cielo. Perché potevano intervenire con terapie shock, dosi massiccie di neoliberismo, senza incontrare alcuna resistenza, vendendo le loro ricette come le uniche possibili per uscire dalla crisi.
Oggi in Italia, quelli che hanno accettato tutte le compatibilità del mercato, non hanno più nemmeno un progetto (seppure di destra), sono allo sbando. Perché in Italia il capitalismo è talmente malato che vive ormai solo di conflitti d’interesse, intrecci tra aziende e banche, con una logica che porta tutti a stare sul tanto declamato mercato senza assumersi alcun rischio, e scaricando sempre sui lavoratori i costi dei loro danni.
Facciamo qualche esempio? Allora torniamo a Malpensa. Il centrodestra, alfiere del liberismo italiano, ha almeno quattro posizioni diverse. Berlusconi per giorni ha taciuto (conta di più la campagna elettorale), Fini prima apre ad Air France poi fa una mezza marcia indietro, Formigoni propone una moratoria (come se l’imminente fallimento di Alitalia potesse essere messo in pausa), Letizia Moratti (il Comune di Milano è azionista di maggioranza della Sea, la società che gestisce Malpensa) ha chiesto 1,2 miliardi di euro di danni spalleggiata dalla Lega e dal presidente della Sea (Bonomi, leghista, già capo di Alitalia durante il governo Berlusconi, cioè negli anni in cui i conti di Alitalia sono andati a carte quarantotto). Quattro posizioni diverse, molto bipartisan però. A Moratti e Lega il fallimento di Alitalia non interessa, purché si rilanci Malpensa (un progetto folle, nato sbagliato e voluto da loro). Di Pietro, di fatto, sta con Bonomi e con Moratti. Veltroni? Con Air France, ma anche con Malpensa, con Roma, ma anche con Milano.
Avete voluto il libero mercato? Queste sono le conseguenze, verrebbe da dire.
La classe dirigente del paese senza più alcuna visione economica, senza alcun progetto. Tutti a guardare a interessi di bottega, tutti a farne una questione di nord contro Roma, a rilanciare il derby Italia/Francia, a cercare di lasciare il cerino della decisione in mano a qualcun altro perché nessuno si vuole bruciare in campagna elettorale.
E la sinistra? Noi abbiamo posto con forza l’enorme problema occupazionale: quasi ottomila esuberi tra Alitalia e Malpensa. Giusto. Abbiamo anche detto che lo stato potrebbe farsi carico del salvataggio della compagnia di bandiera. Ma la verità è che, giunti a questo punto, una proposta che salvi capra e cavoli (Alitalia, Malpensa e i lavoratori) non ce l’ha nessuno.
Forse potremmo iniziare a ragionare non più sull’italianità delle aziende (che non può essere, per la sinistra, il surrogato della proprietà pubblica), ma su una dimensione europea dei problemi economici, tornando a dire con forza che se la politica rinuncia alla supremazia sull’economia è un danno per tutti e che lo spazio geografico su cui inserire questo ragionamento è quello europeo, non più quello nazionale, sempre proponendo con forza soluzioni alternative al pensiero unico neoliberista.
In Italia, invece, il veltrusconi discute ancora sulla concorrenza tra Roma e Milano. Tutti a rincorrere i deliri della Lega, mentre si distruggono i posti di lavoro e i diritti.
Francesco Francescaglia
20 marzo 2008
Dal sito del PD
“C’è chi taglia i costi della politica e chi lancia accuse volgari e astiose”. Le parole di Goffredo Bettini in occasione della conferenza stampa convocata presso la sede nazionale del PD per illustrare le proposte per abbattere i costi della politica non lasciano spazio a dubbi. In merito alle accuse rivolte a Walter Veltroni da Gianfranco Fini a proposito dell’indennita percepita in quanto ex parlamentare europeo Bettini ha parlato di un “attacco personale pienamente ascrivibile nell’orizzonte, nel modus operandi, della destra, un atteggiamento fatto di invettive ed accuse infamanti”.
L’indennità di Veltroni e le parole di Fini. Tre cose da sapere
In merito alle accuse rivolte a Walter Veltroni dal segretario di AN a proposito dell’indennità percepita in quanto ex parlamentare europeo Bettini ha parlato di un “attacco personale pienamente ascrivibile nell’orizzonte della destra, un atteggiamento fatto di invettive ed accuse infamanti”.
1. La somma di questo trattamento più lo stipendio da sindaco della capitale è pari a circa la metà di quanto ha percepito per anni l’onorevole Fini come parlamentare, vice premier e ministro.
2. Quell’indennità Walter Veltroni non l’ha mai voluta, ma quando gli fu detto che ciò non era possibile per legge, decise di devolverla in beneficenza. 2)Con le sue risorse, in questi anni il segretario del Pd ha finanziato più di centomila euro per progetti e associazioni del volontariato. Nella fattispecie, 25 mila euro alla Caritas, 25 mila a Sant’Egidio, 25 mila all’Amref per una scuola in Africa, 25 mila per un progetto di sostegno a ragazzi autistici.
3) Come ha detto Bettini “Fini ha avuto gli stessi incarichi di Veltroni è stato ministro e vicepresidente del consiglio dei ministri,ma sul piano personale l’onorevole Fini ha fatto le stesse cose? C’è chi lavora per migliorare lo Stato in cui viviamo è chi, invece, vuole perpetrare uno status quo che non fa bene a nessuno se non alle solite classi privilegiate. La differenza tra il Pd e il Pdl è anche nello scarto tra le promesse del marinaio e la certezza dei fatti. Fini sui costi della politica ha rifiutato la possibilità di avviare una discussione sobria, matura e bipartisan della quale ne avrebbe beneficiato l’intero Paese”.
Le proposte di Veltroni e del PD prevedono il taglio degli stipendi dei parlamentari nel momento in cui la crisi economica aumenta sempre di più il divario tra gli stipendi delle persone e quanto percepiscono i loro rappresentanti. Come? Con la riduzione dei partiti e dei parlamentari, con la cancellazione di quell’anomalia secondo la quale il finanziamento pubblico ai partiti riguarderebbe anche quei soggetti politici che non hanno superato la soglia di sbarramento e perciò non hanno una rappresentanza in parlamento,e ancora con la riforma sostanziale dei regolamenti del Parlamento a causa dei quali proliferano i gruppi parlamentari. Tutit punti del programma di governo come anche la proposta di adottare il metodo contributivo anche per le pensioni dei parlamentari.
Come ha spiegato Ermete Realacci “a febbraio, ci siamo opposti al voto anticipato per modificare i regolamenti parlamentari. Con questa semplice riforma avremmo calmierato i costi e avremmo dato stabilità alla futura legislatura, ma c’è stato impedito. La legislatura ha rappresentato un momento di rottura nei confronti delle politiche del centrodestra. È la prima volta che la Camera e il Senato hanno chiuso il loro bilancio con un segno meno. Ma siamo consapevoli che c’è tanto da fare”.”.
E il vicecapogruppo al Senato del PD, Luigi Zanda, ricorda il lavoro avviato dal governo Prodi, che in soli venti mesi è riuscito a ridurre la spesa corrente.
I tagli in Parlamento:
30% in meno delle spese complessive per ministri e sottosegretari;
30% in meno, rispetto al governo precedente, per le spese dei voli di Stato;
riduzione del numero dei ministeri a dodici;
riduzione del 20% dei compensi per i Commissari straordinari di governo.
Grazie alla riforma dei vitalizi dei parlamentari non sarà più possibile percepire la pensione dopo soli due anni e mezzo, ma ce ne vorranno almeno cinque.
I tagli per la Pubblica amministrazione:
30% in meno per le spese di organi monocratici e collegiali;
10% in meno per incarichi di consulenza, rispetto a quanto previsto dalla legge finanziaria del 2006; fissazione di un tetto per gli stipendi dei manager
razionalizzazione dei costi delle comunità montane,
riduzione del tetto massimo di assessori e consiglieri nei comuni (con popolazione superiori a 100.000 ab.).
Le promesse di AN.
Bettini ha ricordato la “solenne” dichiarazione fatta dall’onorevole Fini alla Camera dei Deputati il 12 marzo del 1999 contro il finanziamento pubblico ai partiti: “Noi incasseremo 15-20 miliardi dopo il voto e copriremo le nostre spese con 800 lire a voto, va da sé che se si prendono 6 milioni di voti, moltiplicati per 800 lire si arriva a 4 mld e 800 milioni, quindi restano circa 15 miliardi. Una parte di questi sarà dedicata all’attività del comitato per il referendum (per l’abolizione della legge suddetta) ed un’altra parte… servirà a finanziare iniziative destinate alla vita, alla sicurezza e alla solidarietà”.
Ma come ha ricordato Bettini “di tutto questo non c’è traccia se non nei verbali della Camera, quindi da quale pulpito Fini ci accusa di imbrogliare gli Italiani?
13 marzo 2008
FERNANDO LUGO, E SE IL CAMBIO ARRIVASSE IN PARAGUAY?
(12 marzo 2008)
Il Partito Colorado, destra, governa quasi ininterrottamente il Paraguay dal 1887. Ma anche nel paese più remoto del continente, il prossimo 20 aprile, potrebbe soffiare il vento del cambio. In testa a tutti i sondaggi infatti c’è l’ex vescovo cattolico Fernando Lugo, teologo della liberazione e che sogna il socialismo.
Lunedì 10 Fernando Lugo si è incontrato a Buenos Aires con Cristina Fernández in un clima amichevole. Cristina, reduce da Santo Domingo, lo ha trattato da amico e futuro alleato. Subito dopo Lugo ha ottenuto un’altra investitura che in America latina conta, quella di Hebe de Bonafini e delle Madri di Plaza de Mayo. Quindi Lugo si è riunito con la comunità guaraní a Buenos Aires. I paraguaiani in Argentina, soprattutto nel Gran Buenos Aires, sono almeno un milione (un settimo della popolazione totale del Paraguay) dei quali appena un quarto residenti legali. Cristina Fernández si è impegnata a favorirne il viaggio in un’agenda bilaterale nella quale Lugo ha promesso all’Argentina e al Brasile compensazioni per l’annunciata nazionalizzazione delle risorse idroelettriche del paese che è uno dei punti qualificanti del suo programma. Dalla mobilitazione dei paraguayani in Argentina, e dalla loro possibilità anche economica di tornare a casa per votare, dipendono molte delle speranze che la coalizione di sinistra (Alleanza Patriottica per il Cambiamento, APC) possa mandare finalmente all’opposizione il Partito Colorado che fu del dittatore Alfredo Stroessner, e portare alla presidenza questo ex-vescovo cattolico di 56 anni, che studiò sociologia a Roma e che dopo aver cercato di collocarsi politicamente al centro, ha connotato sempre più a sinistra la propria candidatura. La partita ad Asunción di qui al 20 aprile è apertissima. L’ex-vescovo nei sondaggi ha il 35% dei voti. Lo seguono la candidata ufficiale del Partito Colorado, Blanca Ovelar, con il 23% e il candidato colorado indipendente, il controverso ex capo delle Forze Armate Lino Oviedo che conta sul 20% delle preferenze. Proprio la rivalità tra Lugo e Oviedo (definito da Lugo “un colorado más”) sarà la chiave delle ultime sei settimane dell’accesa campagna che ha già raggiunto un risultato: quelli che vincono sempre questa volta possono perdere.
fonte : gennaro carotenuto
9 marzo 2008
8 marzo 2008
15 febbraio 2008
L'unica preoccupazione

L'unica preoccupazione di Casini, ma anche quella di Berlusconi in tutta questa diatriba riguardante la partecipazione o non dell'Udc al Partito delle Libertà è quella di far ricadere sull'altro la colpa della separazione oramai scontata, a meno di altri clamorosi ripiegamenti (vedi Gianfranco Fini)dell'ultima ora. Chissà chi favorirà questa separazione? Sicuramente un ruolo importante in questa vicenda lo potrà giocare la Chiesa cattolica attraverso la Cei, molto attiva in questo periodo in ingerenze di ogni genere sia nella politica che nella vita pubblica del paese con l'aggressione alla legge 194 sull'aborto, ma anche nel consigliare agli italiani quali film andare a vedere e quali no. Alla Cei che già si è schierata dalla parte di Casini per i chiari valori cristiani a cui si ispira L'Udc, soprattutto attraverso la persona di Cuffaro, farà sicuramente piacere avere di nuovo al centro un partito di riferimento su cui orientare una quantità di voti considerevole. E poi diciamola tutta anche all'interno del Partito democratico ci sono i cosidetti "teodem" subito pronti ad intevenire in soccorso in caso di chiamata.
12 febbraio 2008
Azingo Mobile

Mobile Linux Azingo società, in precedenza Celunite, ha annunciato oggi Azingo Mobile, una suite completa di software aperto e di servizi di telefonia mobile progettata per aiutare le aziende a realizzare applicazioni Web 2,0, musica, video, grafica e di una vasta gamma di telefoni cellulari. Sfruttando le economie di innovazioni open source e basate su LiMo e il suo ecosistema Azingo Mobile fornisce una meno costosa e più flessibile piattaforma per la progettazione e l'implementazione di dispositivi mobili. La piattaforma sarà esposta al Mobile World Congress di Barcellona, 11-14 febbraio, 2008.
Disponibile per l'immediata concessione di licenze, la piattaforma consente Azingo Mobile portatile produttori e operatori di sfruttare una ricca suite di "outbox" applicazioni mobili che "plug-in" per una completa e pre-integrata di telefonia mobile middleware open quadro e del kernel. Azingo Mobile 's one-stop-shop approccio riduce i costi di sviluppo, riduce il tempo di portare nuovi telefoni in nuovi disegni di mercato, e permette di abbassare il costo dei telefoni che offrono le ultime innovazioni multimediali e interfaccia utente.
9 febbraio 2008
Si può fare

Io mi fido di Veltroni. Credo al suo ideale di politica, che poi è anche il mio. So che sarà dura battere la destra perchè gli italiani hanno nella mente i due anni di governo Prodi che se pure (secondo me) sono stati abbastanza positivi, sono anche molto impopolari...., ma una speranza di farcela secondo me c'è ancora. Il fatto che il partito democratico abbia deciso di presentarsi da solo alle prossime elezioni è sicuramente un fatto positivo che può attrarre inoltre tanta gente che avrebbe voluto votare a sinistra senza imbattersi nell'anacronistica falce e martello in quanto religiosi. Io mi impegnerò in questa campagna elettorale a cercare di convincere tanta gente a non lasciare che l' Italia cada di nuovo nelle mani di Berlusconi e spero che insieme a me lo faranno tanti altri.
5 febbraio 2008
L'arroganza del no
Ha detto no al capo dello Stato. No al presidente del Senato. No al leader
del Pd. No a un governo istituzionale. No a qualsiasi forma di dialogo. No a
una modifica della legge elettorale (la porcata del leghista Calderoli)
richiesta dalla maggioranza delle forze politiche. L'ha avuta vinta lui e
non perché si andrà al voto, espressione comunque della volontà dei
cittadini. Intollerabile è la tracotanza dei modi, la mancanza di rispetto
per qualsiasi istituzione, la sordità delle altrui ragioni da parte di un
personaggio mosso esclusivamente da bramosia di rivincita, reso ebbro dai
sondaggi che sventola come se bastassero ad assicurargli di nuovo Palazzo
Chigi. Parliamo di Silvio Berlusconi perché gli altri contano zero, ed è
l'unica
cosa sulla quale gli diamo ragione. La velocità di Fini e Casini
nell'accodarsi
al capo dopo averne detto peste e corna è una pagina deprimente ma non
inattesa visto che il padrone delle loro carriere resta lui. Mentre il
signor no s'impuntava sul voto anticipato, che ci costerà la bellezza di
trecento milioni di euro con il rischio di avere un nuovo parlamento
ingovernabile, sulla stampa di famiglia («Giornale» e «Foglio») alcuni
addetti facevano circolare false notizie su possibili accordi
Berlusconi-Veltroni. Ipotesi ridicole e utili soltanto a sviare l'attenzione
dalle vere intenzioni del proprietario. Le solite: offrire al Pd un finto
dialogo per il «dopo» e prepararsi per il subito a bastonare gli avversari
accusandoli di qualunque nefandezza. Una trappola scontata che Veltroni ha
liquidato affermando che il Pd è alternativo alla destra su valori e
programmi. E a maggior ragione se l'altro si rifiuta perfino di scrivere
insieme le regole. Per il centrosinistra sarà una campagna elettorale
durissima. Ma cavalcando la politica più vecchia e arrogante forse
Berlusconi prepara la sua sconfitta.
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